Le abitudini di acquisto degli e-shoppers italiani sono diverse da quelle del resto del mondo e, benché si possa trovare qualche similitudine con quelle europee, si discostano ancor di più se come termine di paragone si usa il Regno Unito. Un esempio? Nel nostro Paese solo l'8%, (appunto in linea con la media Ue) è favorevole ad acquistare online prodotti di tipo alimentare, vini o liquori, contro il 26% registrato in Gran Bretagna.
Un'altra differenza che emerge dall'indagine svolta da Nielsen, condotta su un campione di 30 mila consumatori di 60 Paesi, è che mentre il dato sull'uso del computer per gli acquisti online risulta più alto della media globale, l'82% contro l'80%, è più basso quello relativo all'utilizzo di smartphone, 36% il dato italiano contro il 44% globale, e tablet, 25% e 31%. In sostanza, nel resto del mondo i consumatori sono più propensi ad acquistare via mobile di quanto non lo siano nel nostro Paese.
Come già visto, le differenze sostanziali si notano però se si guarda alla tipologia di merci acquistate in rete. A livello globale, infatti, i vestiti, gli accessori e le scarpe risultano i prodotti più comprati (46%), mentre in Italia questo genere di prodotti è solo al quarto posto (con il 30%). Nella maggior parte dei casi gli italiani si rivolgono all'e-commerce per acquistare biglietti aerei (al primo posto con il 45%) o per prenotare alberghi (al secondo con il 35%). Al terzo posto (con il 32%) troviamo invece l'acquisto di libri cartacei.
Ma perché si ricorre all'e-commerce? In Italia, secondo quanto rilevato da Nielsen, il 58% lo fa per questioni di comodità mentre il 52% pensa che sia più conveniente acquistare in rete piuttosto che in un negozio fisico. Anche la comodità, come motivo per il quale si ricorre all'acquisto di prodotti via web, risulta più bassa in Italia che nel resto del mondo, dove il dato si attesta al 76%: sostanzialmente in linea con il 70% indicato dal campione Ue e con il 75% del campione britannico.
Ad oggi l'e-commerce nel mondo vale 1.316 miliardi di dollari, il 5,9% delle vendite al dettaglio totali e i margini di crescita sono talmente ampi che entro il 2018 la quota potrebbe salire all'8,8%, secondo uno studio di eMarketer. Stando ai dati contenuti nella ricerca il 55% delle vendite online è costituito da quelle effettuate da Stati Uniti e Cina.
L'Italia non è però rimasta a guardare: tra il 2009 e oggi gli acquisti online sono cresciuti, anno su anno, sempre a doppia cifra. Il fatturato è, infatti, passato dai 5,7 miliardi del 2009 ai 13,3 miliardi del 2014 arrivando a rappresentare il 3,5% del totale delle vendite al dettaglio del nostro Paese.
La mancanza di fondi e la non adeguata copertura di banda larga frenano talvolta le nostre imprese: solo il 4% di esse vende online.