Don Antonello Mennini assicura di non aver confessato, nel carcere delle Br, Aldo Moro. Il sacerdote inoltre sottolinea di non aver fatto avere oggetti o documenti a Moro, nel "carcere". Tuttavia, ascoltato dalla Commissione d'inchiesta, il sacerdote ha ricordato che le circostante e anche i luoghi della confessione sono coperti dal segreto che neppure il Papa può sciogliere.
"Sono segreti le circostanze della confessione e anche i luoghi e questa - ha detto - è una legge divina e non positiva su cui qualcuno può intervenire".
Don Mennini, ora nunzio apostolico a Londra, nel 1978 era un giovane vice parroco a Roma, allievo e confessore di Aldo Moro. E' stato ascoltato in tribunale nel 1993, e allora disse di aver svolto solo un ruolo di "buca delle lettere" per le missive del Presidente che dovevano essere smistate ai destinatari. Ma Don Antonello Mennini è stato anche indicato come l'uomo che potrebbe essere entrato più volte nella "prigione del popolo" e che potrebbe aver detto messa e confessato Aldo Moro.
Il Presidente gli si rivolge infatti due volte nelle lettere dicendo che aspettava di incontrarlo direttamente nella "cella". Avrebbe potuto quindi essere lui il principale "canale di ritorno" tra il Presidente e la famiglia e conoscere per diretta esperienza aspetti finora mai emersi su quei 55 giorni.