Nemtsov, ha sparato Zaur Dadayev Fermati altri due sospettati
Il movente dell'omicidio potrebbe essere legato a una vendetta islamica: l'oppositore di Putin aveva sostenuto apertamente Charlie Hebdo
Sarebbe stato l'ex tenente ceceno Zaur Dadayev a sparare all'oppositore Boris Nemtsov: a sostenerlo è una fonte vicina all'inchiesta sentita dall'agenzia di stampa russa Interfax, che cita i risultati dei test medico-legali. Per quanto riguarda il movente, secondo la fonte potrebbe essere cercato nei "commenti controversi del politico sull'Islam", ma al tempo stesso "la teoria di una pista estera continua ad essere indagata attivamente".
L'ipotesi di una vendetta islamica si fa strada sulla scia del sostegno dato da Nemtsov a Charlie Hebdo. La conferma che sia stato lui a sparare arriverà soltanto, ha detto la stessa fonte, "quando sarà trovata l'arma del delitto".
Insieme a Dadayev è stato incriminato anche il cugino Anzor Gubashev, che potrebbe aver guidato l'auto della fuga.
Due nuovi fermi: sette i sospetti - Sale intanto da cinque a sette il numero dei sospetti fermati per l'omicidio dell'oppositore di Putin, secondo quanto riporta il sito Rosbalt, citando una fonte nelle forze dell'ordine. I due nuovi fermi sono stati eseguiti in un'operazione nella zona di Shelkovsk, in Cecenia, e uno dei nuovi sospetti sarebbe imparentato con una nota figura nelle strutture di sicurezza cecene.
I due sarebbero stati in contatto con Zaur Dadayev e Beslan Shavanov (anche lui, come Dadayev, ex del Sever, l'uomo che si è fatto esplodere sabato, dopo essere stato accerchiato dalle forze speciali a Grozny).
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