"COCAINA CONCAUSA DELLA MORTE"

Marco Pantani, l'ultima perizia dei medici: "Overdose da psicofarmaci"

Ridimensionata la questione cocaina che rimane "una concausa del decesso" del Pirata avvenuto il 14 febbraio del 2004

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Marco Pantani esagerò con gli anti-depressivi: troppe pasticche e troppo potenti. Lo afferma la perizia conclusiva dell'Istituto di Medicina legale di Verona consegnata alla Procura di Rimini. Nell'analisi tossicologica viene "ridimensionata la questione cocaina anche se rimane una concausa" della morte del pirata, avvenuta il 14 febbraio del 2004. Il pm del capoluogo romagnolo nel 2013 ha riaperto il caso dopo la denuncia della mamma del ciclista.

Secondo la donna, il figlio fu assassinato simulando un'overdose. Una teoria avvalorata dalla consulenza del direttore della sezione di medicina legale dell'Università di Ferrara, Francesco Maria Avato, e dalla certezza, messa nero su bianco dal medico legale dell'epoca, Giuseppe Fortuni, ma che oggi sembra venir meno, che la causa della morte fu proprio la cocaina.

A ridimensionare il ruolo della droga nel decesso del Pirata, scrive il Corriere della Sera, sono stati due esami: una cromatografia liquida, per identificare le componenti della miscela che ha ucciso il ciclista, e una spettometria di massa, per trovare eventuali sostanze sconosciute e stabilirne il peso. La conclusione esclude il delitto: Pantani morì a causa di un mix letale di anti-depressivi e di cocaina, ma in dosi meno consistenti di quanto detto finora. L'inchiesta per omicidio, riaperta dopo la denuncia della mamma del campione, potrebbe presto venire archiviata.