la comunicazione del califfato

L'Isis diffonde il primo documento completamente in italiano

Sessantaquattro pagine destinate ai "musulmani che si trovano da noi"

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Sessantaquattro pagine scritte in perfetto italiano e diffuse dall'autoproclamato Califfato. Intitolato "Lo Stato Islamico, una realtà che ti vorrebbe comunicare" e firmato "Il vostro fratello in Allah, Mehdi", del documento è stata accertata la circolazione nei forum online jihadisti sin dallo scorso mese di novembre ed è stato raccolto dal sito WikiLao del giornalista Lao Petrilli.

Una fonte qualificata di WikiLao, "non lascia dubbi su chi siano i destinatari" del messaggio: "i musulmani che si trovano da noi", che sono considerati esposti alla narrative occidentale e all'influenza degli imam moderati, pur essendo ritenuti, invece, "coltivabili".

Gli analisti degli apparati di sicurezza ipotizzano che lo scritto sia stato elaborato con il contributo di soggetti in qualche modo legati al nostro Paese, forse addirittura italiani arruolatisi nell'ISIS.

Quella che potrebbe sembrare una vera e propria brochure aziendale, contiene foto e grafici e a livello di contenuti ripropone i temi della propaganda jihadista.

Il documento ha persino un'introduzione "motivazionale" che spiega perché è importante leggerlo. Maometto, si legge, "ordinò in un hadith di ascoltare l'accusato allo stesso modo di come si è ascoltato l'accusatore". "Ai giorni d'oggi, invece, la maggior parte dei Musulmani ha giudicato l'entità dello Stato Islamico prestando attenzione solo agli accusatori, ascoltando decine di fatawa di 'ulamaa, leggendo decine di articoli e ascoltando centinaia di notizie accusanti lo Stato Islamico", "ignorando totalmente qualsiasi tentativo di difesa da parte delle organizzazioni mediatiche del Dawla al-Islamiya", cioè del sedicente Califfato.

"Dobbiamo esser sinceri? Quanti di noi han mai letto una dichiarazioni ufficiale dello Stato" islamico? "Quanti han mai ascoltato un discorso del suo portavoce ufficiale? Quanti han mai prestato attenzione ad una (anche una sola!) risposta dello Stato Islamico in seguito ad un qualcosa per cui è stato accusato?"."Allah ci ordina nel Suo Libro di verificare le notizie", afferma con tratti in neretto l'autore del documento, Mehdi.

Vengono illustrati tutti i servizi offerti dall'Isis alla popolazione visto che il Califfato è "uno stato che dà il massimo per i Musulmani": dalla raccolta dello zaqat (l'imposta coranica) alla produzione di pane, per arrivare alla distribuzione della benzina ai meno abbienti, al servizio d'ordine fatto dalla polizia che "ordina il bene e proibisce il male", all'istruzione, la produzione energetica, la ristrutturazione e l'abbellimento dei luoghi pubblici.

Un capitolo presenta poi i profili biografici o le parole dei più grandi comandanti dello Stato Islamico, dal numero uno al-Baghdadi alle altre figure di spicco dell'organizzazione.

Dopo un breve capitolo dedicato alla donna che "dal punto di vista islamico è considerata una regina, un gioiello da preservare", il pamphlet contiene anche un "invito alla rettitudine e all'allontanarsi dalla fitna" (una sorta di male di vivere interiore).

Nella parte finale del documento un'esortazione ai lettori: "Fratello o sorella in Allah che stai leggendo questo testo: se non sapevi molto sullo Stato Islamico ebbene ora ti sei informato un minimo. Se non credi a qualcosa che è stato scritto nel testo puoi comunque verificare, per grazia di Allah siamo nel 2014 e Internet ha facilitato in maniera impressionante la ricerca e l'informazione".

Infine un appello all'arruolamento delle fila del Califfato. "Accorri al supporto del Califfato Islamico! Accorri che al Khalifah Ibrahim Ibn Awwad si sono alleate molteplici fazioni militari Islamiche e moltissimi Musulmani [...] Accorrete oh Musulmani, questo con il permesso di Allah è il Califfato Islamico che conquisterà Costantinopoli e Roma come Muhammad صلى الله عليه وسلم profetizzò. Lo Stato Islamico sta combattendo una coalizione da quasi 80 nazioni, e in shaa Allah come è stato citato nel Hadith, proprio 80 nazioni combatteranno i Musulmani e verranno sconfitti a Dabiq. Che Allah faccia realizzare tutto ciò".

Alla fine del documento compare una lista di consigli concernente materiale da consultare. In un caso ci si premura di sottolineare che un video diffuso da Al-E'tisam Media ha una traduzione in italiano "che non è stata prodotta dai media dello Stato Islamico". Le immagini in questione si riferiscono alla distruzione del confine Sykes-Picot. "Un video che rianima l'atmosfera speciale del giorno in cui la barriera colonialista dividente Iraq e Siria è stata abbattuta. Un giorno di felicità per i Musulmani in tutto il mondo", si legge nel testo.