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Pertini, il presidente dell'Italia bella

Venticinque anni fa moriva il Capo dello Stato più amato dagli italiani. Quello del terremoto in Irpinia, del piccolo Alfredino, della Resistenza e del Mundial

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L'Italia che ci piace ha la faccia, la storia e l'umanità di Sandro Pertini. E' un'Italia onesta, per nulla cialtrona, magari un po' collerica ma limpida e pulita. E' l'Italia fatta di gente che è disposta ad andare in galera per i propri ideali, a combattere contro una dittatura ingiusta financo imbracciando le armi se proprio non ci sono alternative.

Pertini, il presidente dell'Italia bella

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Pertini ai funerali di Enrico Berlinguer 
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E' l'Italia del pallone, quella che dopo oltre 40 anni diventa campione del mondo. E' l'Italia del Quirinale aperto alle scolaresche e dei diritti dei lavoratori. E' l'Italia che vuole coniugare l'idea socialista democratica che non c'è giustizia sociale senza libertà. E' l'Italia che ama la passeggiate in montagna come i posti di mare ma che rifugge le tette finte esibite e le gare a chi ha il portafogli più gonfio.

E' l'Italia che crede nello Stato e che s'incazza da morire se dopo un terremoto questo non c'è. E' l'Italia che si commuove se ci vanno di mezzo i bambini. E' l'Italia del rispetto assoluto del Parlamento, sempre e comunque con la “P” maiuscola , perché l'uomo solo al comando lo si combatte, sempre.

E' un'Italia che c'è, nascosta, che quasi si vergogna a mostrarsi. Ad uscire allo scoperto. Ma che per 7 anni ha saputo che il primo cittadino ha combattuto per lei, perché era come lei. E che oggi spera che da ovunque si trovi il Presidente continui la sua opera, la vegli attento. Ne ha ancora molto bisogno.

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