E' diventata un simbolo della lotta al coronavirus. E' guarita dopo una lunga degenza e dopo essere diventata mamma, partorendo mentre era in coma. Ora, a 40 giorni dalla nascita della sua piccola, ha potuto abbracciare la figlia per la prima volta. E’ la storia di Hafiza, 34enne originaria del Bangladesh. "E' piccolissima, grazie ai dottori", ha detto Hafiza, con gli occhi pieni di lacrime, mentre teneva in braccio la sua bambina al centro pediatrico del Mediterraneo di Taormina.
Hafiza, residente da diversi anni a Palermo, era arrivata da Londra a fine maggio (dove si era recata per lavoro) in avanzato stato di gravidanza e con sintomi tipici del coronavirus. Era stata così ricoverata nell'unità di terapia intensiva e rianimazione dell'ospedale Cervello di Palermo, dove era risultata positiva.
Il parto - A causa di un aggravamento delle sue condizioni, i medici avevano deciso di effettuare un taglio cesareo urgente alla trentesima settimana. Era nata così la piccola Raisha, poi ricoverata nell'ospedale di Taormina per una lieve anomalia congenita cardiaca. Dopo il parto, Hafiza era stata sedata e posta dai medici in coma farmacologico.
Dopo giorni di coma, a fine giugno, la neo mamma si era svegliata e non aveva trovato la sua bambina. "Sta bene, vi vedrete presto", le dicevano in reparto. E ora, finalmente, il momento tanto atteso è arrivato. Tra qualche giorno, la piccola, che ha subito un delicato intervento al cuore, verrà dimessa dall'ospedale e potrà tornare a casa con la mamma.