Matteo Salvini ferma Flavio Tosi sull'ipotesi di una sua candidatura alle regionali in Veneto. "Ipotizzare di candidarsi contro Luca Zaia o di metterlo in difficoltà non mi sembra utile in questo momento", ha affermato il segretario della Lega Nord. "Se ci sono litigi da fare - ha aggiunto - li si faccia nelle sedi opportune e poi si trovi un accordo e si vada a vincere. Non è il momento di litigare". Tosi, invece, parla di "ingerenze milanesi".
Il segretario del Carroccio, poi, ha rincarato la dose: "Quando Tosi dice che non sa se verrà alla manifestazione di Roma, girano le palle non a Matteo Salvini ma al segretario della Lega Nord a nome dei militanti. Non è possibile. E' una mancanza di rispetto che non posso lasciar passare, perché quando ci sono militanti che ci rimettono del loro, non è concepibile che un dirigente della Lega o un eletto dica che non sa se viene".
Per Salvini il candidato è uno solo: "Luca Zaia è un patrimonio per i veneti ma non solo per i veneti, rimettere in discussione la sua rielezione significa fare un favore alla sinistra. E' una sciocchezza".
"Avere dubbi è legittimo - ha proseguito il segretario leghista -. Se uno non è convinto nel no all'euro, se uno non è convinto dell'alleanza con Marine Le Pen, va tutto bene. Se però io avessi avuto questi dubbi non avrei triplicato i consensi della Lega".
Niente accordi con Ncd - Su Ncd, Salvini si è mostrato deciso: "Per loro parlano i fatti: il governo Renzi-Alfano taglia al Veneto 300 milioni di euro e sono in arrivo altri 1.500 immigrati. E noi che cosa dovremmo dire all'operaio di Marghera o all'artigiano di Vicenza?".
Tosi: "Ingerenze milanesi" - Flavio Tosi, da parte sua, parla di "una serie di situazioni che si sovrappongono: prima di tutte le ingerenze milanesi rispetto alla Liga Veneta indirette e poi anche in via diretta". Le Ingerenze dirette, spiega il sindaco di Verona, sono quelle con le quali "si cerca di modificare lo statuto togliendo autonomia che era stata stabilita di comune accordo con Roberto Maroni quando diventò segretario generale. E questo ovviamente come Liga Veneta non si può accettare. Poi c'è comunque il fatto di decidere come Lega dove si vuole andare".
Tosi sottolinea comunque come "con Zaia ci saranno altri incontri, il tempo c'è e in teoria il tempo per trovare una sintesi c'è. Le mie non sono posizioni personali: porto avanti la linea del Consiglio nazionale della Liga Veneta che a larghissima maggioranza ha stabilito un percorso. Non sono le mie posizioni, ma quella che la Liga Veneta ha deciso di portare avanti".