"Fateci parlare","Abbiamo diritto di dire la nostra": alcuni docenti precari interrompono il premier Renzi non appena prende la parola all'incontro sulla scuola a Roma. "Sono un insegnante precario, anch'io sono iscritto al Pd e voglio dire la mia davanti a tutti", spiega uno dei contestatori, aggiungendo che quello che sta andando in scena oggi "è solo demagogia".
Usb: "Identificati i manifestanti" - Si è concluso con l'identificazione di molti manifestanti il presidio organizzato da docenti di ruolo e precari in piazza della Repubblica, a Roma, per contestare il premier Renzi. Lo rende noto l'Usb, aggiungendo che due dirigenti sindacali, rei di aver cercato di avvicinarsi alla stampa per consegnare il comunicato sull'iniziativa, sono stati portati in questura.
"Sono ormai quotidiane le iniziative repressive nei confronti di chiunque osi contestare Renzi e le sue iniziative di smantellamento di tutto ciò che è pubblico, scuola in testa. La Usb chiama tutti alla massima mobilitazione per rompere con questo clima repressivo e respingere i provvedimenti del governo come il Jobs Act, la riforma della scuola e quella della pubblica amministrazione", dichiara la stessa Unione sindacale di base della scuola.
"La prima forte azione di contrasto nazionale sarà la manifestazione nazionale del 28 febbraio a Milano proprio su questi temi e a cui l'Usb parteciperà in massa", conclude il sindacato.