Sale a quattro il bilancio delle vittime della valanga caduta sabato pomeriggio sul versante svizzero del Gran San Bernardo. Nella notte è morto infatti lo scialpinista che era ricoverato in gravi condizioni in ospedale.
Le vittime sono Valeria Bassi e Paolo Agugini, Gianluca Spina e Francesca Clerici. Erano tutte originarie del Milanese.
Francesca Clerici, 50 anni, era una neurologa dell'Ospedale Sacco di Milano. A confermare il decesso è stata la stessa struttura sanitaria. Si occupava in modo particolare delle malattie neurodegenerative associate a compromissione cognitiva. Era stata relatrice in numerosi convegni sul morbo di Alzheimer curando anche tante pubblicazioni.
Gianluca Spina era invece il presidente del Mip, la School of Management del Politecnico di Milano. Classe 1964, ingegnere elettronico, Spina era in carica dal 2011 e sotto la sua guida il Mip è entrato nella classifica del Financial Times tra le business school più prestigiose del mondo.
Soccorsi resi lenti dalle condizioni meteo - L'incidente è avvenuto ieri verso le 13.30. La comitiva era impegnata nella salita quando, in località La Combe des Morts, si è staccata la valanga. Il fronte della massa di neve era largo un centinaio di metri ed è sceso a valle per circa 200 metri. Immediatamente è scattato l'allarme ma le operazioni sono state rallentate dal maltempo che ha impedito agli elicotteri di salire in quota per molti minuti: i soccorritori sono stati quindi 'scaricati' a una quota più bassa e sono risaliti a piedi fino al luogo della slavina.
Itinerario "facile", una "classica" dello scialpinismo - L'itinerario dove è avvenuta la tragedia è considerato una 'classica' dello scialpinismo. Il percorso parte dall'uscita del tunnel del Gran San Bernardo, vicino ai vecchi impianti del Super Saint-Bernard. La salita avviene quasi esclusivamente lungo una strada asfaltata e ricoperta di neve, senza particolari pendenze.
"È un itinerario facile - spiegano le guide alpine della zona - anzi facilissimo. Al colle del Gran San Bernardo si sale tutto l'anno, in qualsiasi condizione. L'unico tratto pericoloso è quello dove si trovavano i cinque: si tratta di circa 300 metri, sul fondo di una stretta valle proprio sotto l'ospizio, che sono esposti alle slavine". Già in passato si sono verificati analoghi incidenti proprio in quel punto.