Ultrà, il questore si difende: "Sventato agguato dei romanisti agli olandesi"
"Se qualcuno ritiene che io abbia operato male, sono qua"
"C'erano quaranta tifosi romani che volevano tendere un agguato agli olandesi per vendicare la Lupa: li abbiamo intercettati e denunciati". Lo ha detto il questore di Roma Nicolò d'Angelo dopo le devastazioni degli ultrà del Feyenoord nella Capitale, aggiungendo: "Se qualcuno pensa che io abbia operato male, sono qua". Il questore ha poi sottolineato: "Abbiamo garantito l'incolumità della gente. Le forze dell'ordine hanno operato bene".
"Al termine della partita - rivela il questore - abbiamo fermato quaranta tifosi della Roma che si erano nascosti a Colle Oppio con i bastoni per vendicarsi sui tifosi del Feyenoord" anche per la provocazione dell'immagine circolata sui social della Lupa decapitata. "Fortunatamente li abbiamo bloccati".
"Abbiamo impedito devastazione e saccheggi veri" - "Meglio la sporcizia e il disordine che agire in maniera sconsiderata: sono scelte operative dettate da situazione difficili", ha spiegato d'Angelo. "Capisco il sindaco di Roma che si è visto la piazza vituperata, ma non condivido un'accusa di pressapochismo: abbiamo garantito l'incolumità e impedito devastazione e saccheggi veri. Le forze dell'ordine hanno operato bene. Scaricare non serve; quando si perde, si perde insieme".
"I tifosi violenti non sono partiti dall'Olanda" - In conferenza stampa, il questore ricostruisce i contatti con le autorità olandesi prima della partita. "Abbiamo avuto una serie di contatti con la polizia olandese le cui informazioni in corso d'opera sono state cambiate: avevamo avuto informazioni che un gruppo di tifosi del Feyenoord, quantificato in 400-600 e alcune volte 200-300, sarebbero transitati a Roma via Bruxelles. Le autorità olandesi hanno avuto difficoltà ad impedire la trasferta dello zoccolo duro della tifoseria proprio perché non è partito da Rotterdam, ma da Bruxelles".
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