Il sindaco di Roma Ignazio Marino si è recato in piazza di Spagna per fare un sopralluogo alla fontana della Barcaccia danneggiata dai tifosi del Feyenoord. "Credo che valga il detto 'chi rompe paga' e quindi la squadra e l'Olanda sono responsabili di ciò che è successo in questa città", ha detto. Ma la risposta non si fa attendere. L'ambasciatore olandese a Roma ha confermato che il suo Paese non pagherà i danni.
"Ho parlato con l'ambasciatore olandese, gli ho chiesto 'intendete intervenire con il pagamento dei danni?'. Lui ha risposto che non ritiene che il governo olandese possa pagare il nuovo restauro della Barcaccia", ha spiegato Marino. "Cosa sarebbe successo se fossimo andati noi in Olanda e avessimo messo a ferro e fuoco la città?", si è poi chiesto. "Molte istituzioni, banche, società mi hanno già chiamato da ieri sera a questa mattina perché vogliono intervenire economicamente per riparare i danni". "Esigo - ha poi aggiunto il primo cittadino - che la Capitale d'Italia abbia la gestione della sicurezza all'altezza di un Paese del G8".
Il club: "Quanto accaduto è una vergogna" - Sull'accaduto è intervenuto anche il Feyenoord. "Da un lato siamo orgogliosi per la prova della squadra, dall'altro proviamo disgusto e vergogna per il comportamento riprovevole di un branco di senza cervello. Allo stadio però è andato tutto bene", ha commentato la società. "Prendiamo le distanze, ma non è un problema che i club possono risolvere".
Tre milioni di euro di danni - Il presidente di Confcommercio Roma, Rosario Cerra, ha fatto sapere che l'ondata di vandalismi degli ultrà olandesi ha provocato "un danno commerciale di circa 3 milioni di euro". I negozi del centro di Roma hanno infatti subito una riduzione degli incassi dovuta alle chiusure forzate. "Gli scontri provocati dai tifosi olandesi hanno inferto una vera e propria ferita alla città e in particolare ad una delle piazze più belle del mondo", ha dichiarato Cerra. "Danni materiali, dunque, quelli subiti da Roma e dai suoi monumenti ma anche immateriali, quelli subiti dalla rete commerciale delle zone coinvolte".
Salvini: "Alfano si dimetta" - Duro attacco del segretario della Lega Matteo Salvini al ministro dell'Interno Angelino Alfano dopo quanto accaduto a Roma. "Qualcuno pensa di mandare uomini in guerra in Libia e poi ci lasciamo devastare la Capitale dagli ubriaconi - ha detto Salvini a margine di una visita a un campo rom -. Il ministro Alfano, se avesse dignità, si sarebbe dimesso stamattina".