RIFORMA DEL LAVORO

Jobs act, in Consiglio dei ministri arriva il contratto a tutele crescenti

Atteso l'ok ai due decreti attuativi della riforma. Verso la conferma le nuove regole sui licenziamenti collettivi, che saranno orientate verso l'indennizzo monetario

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Contratto a tutele crescenti e nuovo ammortizzatore Naspi. Atteso l'ok definitivo del Cdm che si riunirà oggi per deliberare sui due decreti attuativi del Jobs act. Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti giovedì ha affermato che "dal primo marzo le aziende potranno assumere con le nuove regole" che ridisegnano l'art. 18 per i neo assunti. Verso la conferma anche le nuove regole sui licenziamenti collettivi: da ora in poi orientate sull'indennizzo.

Renzi: rottamiamo co.co.co e rendite posizione - Matteo Renzi ha twittato riguardo al Jobs act: "Oggi è il giorno atteso da anni. Il Jobs act rottama i co.co.co e i co.co.pro vari e scrosta le rendite di posizione dei soliti noti. #lavoltabuona".

Licenziamenti, indennizzi e ammortizzatori - In caso di licenziamento illegittimo il lavoratore avrà diritto a un indennizzo monetario crescente sulla base dell'anzianità di servizio, con un tetto fissato a 24 mensilità, mentre il reintegro sarà preso in considerazione solo per i licenziamenti nulli e discriminatori, e anche in quelli disciplinari se il fatto è insussistente.

Il Partito democratico, con Sel M5S, aveva chiesto al governo di escludere dalla nuova disciplina i licenziamenti collettivi mantenendo l'attuale regime con la tutela reale per il lavoratore. Ma è probabile che Renzi non intenda modificare il testo in questo senso. Le imprese spingono invece per confermare l'attuale impianto.

Quanto al nuovo ammortizzatore sociale in caso di disoccupazione involontaria, il cosiddetto Naspi, la prestazione scatterà da maggio con una durata massima di 24 mesi. Ma dal 2017 si scenderà a 18 mesi. Infine, c'è il decreto sul riordino dei contratti. Per le collaborazioni si definisce il lavoro subordinato, che prevede prestazioni reiterate con un orario. Dal 2016 si cancelleranno le collaborazioni a progetto e tutti i casi che rientrano nel lavoro subordinato saranno compresi nel nuovo contratto a tutele crescenti. Restano le vere collaborazioni autonome e le vere partite Iva, mentre per quelle debole si estenderanno alcune tutele del subordinato, come la maternità e la mattia.