Se Internet e banda larga sono il futuro, l'Italia deve darsi una mossa e rimboccarsi le maniche. Secondo il rapporto "Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo" dell'Istat, gli italiani soffrono ancora di un ampio "digital divide" nei confronti dell'Unione europea a 28 membri. Se infatti, mediamente, il 72% dei residenti nell'Ue si è connesso alla Rete nel 2013, soltanto il 57,3% degli abitanti del Bel Paese dai sei anni in su ha utilizzato il web (dati 2014).
Soltanto un italiano su tre, più precisamente il 36,9%, si è connesso quotidianamente nel 2014. Se prendiamo in considerazione soltanto le nuove generazioni, la musica cambia: quasi la totalità dei 15-24enni si connette al web e più della metà lo fa tutti i giorni.
Il gap fra internauti italiani ed europei si riproduce a livello locale fra nord e sud della penisola. Anche nella connessione tramite banda larga: poco più di sei famiglie su dieci la usano per collegarsi alla Rete. A livello territoriale è la Basilicata, col 51,8% di accessi, a trovarsi in posizione più svantaggiata, seguita dalle altre regioni del Mezzogiorno.
Nel confronto europeo, la quota di famiglie italiane è inferiore alla media dei 28 paesi (76%), su valori non dissimili a quelli spagnoli (69%). I tassi più elevati si riscontrano nei paesi del Nord Europa (88% in Finlandia), quello più basso in Bulgaria (54%).