Al campo profughi di Bresso (Milano) sono arrivati in 350 e altri 150 sono attesi a breve. Sono i disperati in fuga dall'Africa, soccorsi al largo di Lampedusa, che saranno ospitati nel nostro Paese per almeno un anno, il tempo necessario perché lo Stato decida quale stato riconoscere loro: se rifugiati o asilanti.
E ancora, altri 70 siriani sono arrivati alla Stazione Centrale del capoluogo. L'emergenza immigrazione comincia a portare i suoi effetti anche al Nord. Ma l'ondata potrebbe intensificarsi ulteriormente. Tutto idpende da quali evoluzioni avrà la difficile situazione in Libia. Così, in Prefettura è scattata la massima allerta, che sta smistando i migranti in arrivo, su incarico del ministero dell'interno.
Non si è fatta attendere la reazione del governatore Roberto Maroni. "Il ministero intende mandarci qui i clandestini? - dice -. Non funziona così. Abbiamo già accolto tanti profughi ma non accettiamo che i burocrati del ministero ci dicano cosa fare. Il governo deve concordare con noi un piano e finora non è avvenuto. Altrimenti, non collaboreremo".
Intanto però a decine sono arrivati nelle tende allestite dalla Croce Rossa alle porte di Milano, nell'aeroporto di Bresso, dove il ministero ha preparato un campo da 300-400 posti riscaldato e attrezzato per identificare i nuovi arrivati, sottoponendoli ai controlli sanitari. Per loro il campo di Bresso sarà solo la prima tappa. Poi, i profughi raggiungeranno una struttura d'accoglienza sul territorio lombardo.