I mattoncini della Lego conquistano la vetta nella classifica dei marchi più potenti del mondo. E la Ferrari, che lo scorso anno svettava al top, scivola al nono posto. Lo dice l'ultima graduatoria stilata da Brand Finance. Il marchio danese ha la meglio sulla seconda Pwc e sulla terza Red Bull anche perché è in grado di esercitare il suo appeal sui bambini, ma anche sulla nostalgia per l'infanzia degli adulti.
La Lego, spiega la società di consulenza, "è un giocattolo unico, creativo e coinvolgente: i bambini amano la possibilità di costruire in proprio i giocattoli. In un mondo tecnologicamente saturo, i genitori approvano la creatività che il Lego incoraggia e mostrano una persistente nostalgia per il marchio che li ha accompagnati nella loro infanzia". Senza contare il successo del film "The Lego Movie", che ha contribuito alla scalata alla vetta.
La "caduta" della Ferrari - Una scalata che, invece, quest'anno non è riuscita alla Ferrari, che appena lo scorso anno poteva fregiarsi del titolo. Il Cavallino rampante, osserva l'analisi, "rimane un brand molto forte, ma il suo potere sta lentamente calando. Sono parecchi anni che non vince un titolo di Formula 1" e quindi "l'alone di gloria dell'epoca d'oro degli Anni 90 sta cominciando a logorarsi".
Inoltre "l'uscita di Luca Cordero di Montezemolo lascia prevedere un piccolo cambio di strategia alla divisione auto da strada. Montezemolo aveva mantenuto un rigido tetto alla produzione per mantenere l'esclusività del marchio: dalla sua partenza, Sergio Marchionne ha suggerito che questa politica verrà ammorbidita per aumentare i ricavi". In ogni caso, commenta il ceo di Brand Finance David Haigh, "Ferrari mantiene comunque una forte posizione e il valore del suo brand è aumentato del 18% a 4,7 miliardi di dollari".
Apple il marchio di maggior valore - Proprio nella classifica del valore dei marchi, e non dell'influenza, Apple mantiene saldamente la prima posizione, seguita da Samsung e da Google. La prima italiana è Generali, che conferma l'86ma posizione. Tra i marchi più dinamici, che sono quindi cresciuti di più, spicca Twitter, che ha quasi triplicato il proprio valore.