ONE MAN SHOW

Luca Barbareschi: "L'amore è tutto, è l'energia che muove il mondo"

L'attore è al Manzoni di Milano con "Cercando messaggi d'amore nell'universo", one man show tra musica e autobiografia e a Tgcom24 fa il punto di 40 anni di carriera...

© ufficio-stampa

"Un viaggio bellissimo pieno di comicità e passione nel cuore mio e, spero, degli spettatori", Luca Barbareschi porta in scena a Milano, al Teatro Manzoni dal 19 febbraio, "Cercando segnali d'amore nell'universo", un one man show di quasi due ore ininterrotte ("un azzardo per la prostata degli uomini", dice) per festeggiare 40 anni di "onorata" carriera. E a Tgcom24 racconta a che punto del suo viaggio si trova...

Quarant'anni di carriera. Qual è il bilancio? Sei arrivato?
Non sono arrivato da nessuna parte, sono in transito continuo, ho fatto tante cose belle, bellissimo teatro e bellissimo cinema. Ho tante cose in mente, tante cose che ancora devo fare, tante idee per il futuro, due film che inizio quest'anno, alcune fiction...

Nel titolo dello spettacolo si parla di amore, che cos'è per te l'amore?
E' tutto, è fonte di vita, è l'energia che muove il mondo. Ho amato tanto e sono stato amato e mi mantengo pieno di vita e di energia grazie all'amore. Ecco perché è necessario essere sempre alla ricerca di segnali d'amore...

Un one man show per festeggiare 40 anni di carriera, cosa si deve aspettare Milano da questo spettacolo?
Milano si deve divertire e commuovere. A teatro si viene per provare emozione. Questo spettacolo è il più importante della mia carriera. A livello energetico faccio tanta fatica non so se nei prossimi dieci anni sarò mai più in grado di fare qualcosa di simile... con tale energia.

E in palcoscenico Barbareschi in effetti sarà un vero e proprio fact totum. Per due ore senza sosta, l'attore-autore racconterà la sua vita intrecciandola con testi di Shakespeare, Tomasi di Lampedusa, Eschilo e Mamet, accompagnato dalla musica del Marco Zurzolo 5tet e suonando lui stesso al pianoforte e alla chitarra, tra brani di Mozart, Bill Evans, James Taylor e Fabio Concato.

"La musica è importantissima in questo spettacolo, è la struttura portante. Per me significa moltissimo", spiega Barbareschi. "Tutto è partito da un'autobiografia scritta per la pubblicazione e poi ritirata", ha aggiunto l'attore, che partendo da aneddoti sulla sua vita, come il viaggio prenatale su una nave, che lo porterà a Montevideo dove è poi nato, arriva a toccare i grandi temi della vita come l'amore, le emozioni e il dolore. Grande ruolo quello di Chiara Noschese alla regia: "Mi ha permesso di prendere distanza dal materiale autobiografico per trasformarlo in uno spettacolo che parla col cuore agli spettatori, cercando di entrare in sintonia con loro.

Luca tu hai fatto di tutto, cinema, teatro, televisione e poi sei stato produttore, politico...Dove ti senti più te stesso?
In palcoscenico senza dubbio, il teatro è la sorgente di tutto.

Hai cinque figli, che messaggio ti senti di poter dar loro e a tutti i giovani?
Nella staffetta della vita il testimone sono il pensiero e i vostri sogni, se ci credete andate avanti, non siate conformisti, non entrate in confraternite, in club... Come dice Spinoza l'uomo è al centro dell'universo e l'universo è ciò che percepiamo, è lo specchio di ciò che siamo...

E al pubblico che verrà a vederti?
La passione salva il mondo, la voglia di amare e di cercare, sempre, segnali positivi e di speranza.. segnali di amore appunto...Come dice il titolo dello spettacolo.



Teatro Manzoni dal 19 febbraio all'8 marzo
Orari: feriali ore 20,45 - domenica ore 15,30
Biglietti: poltronissima € 32,00 - poltrona € 21,00 - giovani fino a 26 anni € 15,00