Annalisa è cresciuta. La cantante rivelatasi con "Amici" ha pubblicato il suo quarto album "Splende", che segna per lei una svolta e che contiene il brano presentato a Sanremo, "Una finestra tra le stelle". "Ora sono più consapevole di ciò che sto facendo - spiega lei a Tgcom24 -, ho seguito questo lavoro in ogni dettaglio e mi sono messa in gioco come autrice: è il punto di arrivo di un importante momento di crescita personale e professionale".
Tra le cantanti uscite dai talent Annalisa è tra quelle con il talento più cristallino. Timbro pulito, tecnica perfetta e potenza invidiabile. Se un difetto lo si deve trovare alla vocalist di Savona è quella di avere avuto sino a questo momento un percorso poco nitido, con cambi di stile abbastanza evidenti, alla ricerca di una strada precisa da percorrere. Quella che sembra aver trovato oggi in "Splende", un lavoro importante sotto molti punti di vista. Intanto perché si è fatta ancora più salda la collaborazione con Kekko Silvestre, produttore insieme a Diego Calvetti, e autore di alcuni brani, come quello sanremese. Ma soprattutto perché Annalisa ha deciso di mettersi finalmente in gioco anche come autrice, seguendo passo passo tutta la lavorazione del disco, anche nei mimini dettagli. Insomma, "Splende" è forse il primo disco veramente di Annalisa fino in fondo. "Sono doppiamente orgogliosa - spiega lei -, questo disco è la cosa più importante per me ora e non vedevo l'ora di farlo sentire a tutti".
La collaborazione con Kekko prosegue felicemente...
Sì, con lui c'è grande sintonia. Perché a differenza di altri autori che tengono le canzoni nel cassetto pronte a ogni evenienza, lui scrive apposta per te, ti cuce addosso il brano. E infatti "Una finestra tra le stelle" è la canzone che mi più mi rispecchia.
Però questa volta sei anche autrice di molti brani. Come mai questo passo?
In realtà autrice lo sono sempre stata ma fino a oggi non mi sembrava giusto mettermi in gioco perché credo che le cose vadano fatte per gradi. Oggi mi sento cresciuta abbastanza da mettermi in gioco. Quando scrivo lo faccio perché qualcosa mi ha smosso, sono molto istintiva. Sono grata a Kekko per il lavoro che ha fatto anche perché ha scritto dopo aver ascoltato molto di quello che avevo realizzato io.
A Sanremo hai presentato la cover di "Ti sento" dei Matia Bazar, che è anche nell'album. Come mai hai deciso di rifare quel brano?
Ho sempre amato Antonella Ruggiero e i Matia Bazar. E poi in piccola parte perché quella canzone è del 1985, l'anno in cui sono nata, quindi lo sento particolarmente. Nel rifarlo l'intenzione non era quello di andare a toccare quanto fatto nell'originale, perché perfetto, ma scegliere un tipo di arrangiamento completamente diverso. In un caso come questo meglio evitare paragoni perché sarebbero sempre in perdita.
Nei testi dell'album emerge spesso il concetto di "crescita" ed "evoluzione". Se ti guardi indietro cosa rimproveri alla Annalisa di qualche tempo fa?
Sicuramente il non essermi occupata di tutto nei minimi dettagli. Non è una cosa richiesta ma se non lo fai che senso ha questo mestiere? Devi essere partecipe per imparare e crescere.
Per "Splende" quindi ti sei comportata diversamente?
Sì, adesso cerco di partecipare a tutto, anche le sessioni di batteria anche se non c'entro nulla. Avere un rapporto diretto con chi sta lavorando con te è importantissimo per essere sicura di cosa stai facendo e sentire il lavoro veramente tuo.
Come è cambiata la tua vita con il successo?
I meccanismi della vita privata non sono cambiati. I miei amici mi scrivono le stesse cose che mi avrebbero scritto sei anni fa, ci sentiamo allo stesso modo. Certo, tra una cosa e l'altra ci sono un sacco di cose da fare ma appena posso torno a essere la ragazza che si esibiva nei club di Savona.