Tra i punti dolenti di questo Festival c'è sicuramente stata la presenza dei comici. A partire da Alessandro Siani, nella prima serata, che ha suscitato polemiche per battuta di cattivo gusto su un bambino sovrappeso. Non è andata molto meglio ad Angelo Pintus: niente gaffe ma pochissime risate dalla platea dell'Ariston (e a casa).
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© Ansa|Chiusura con il "fratello d'arte" di Carlo Conti, ovvero Giorgio Panariello. Prima un'imitazione di Renato Zero in versione scatola di cioccolatini e poi un monologo con qualche incursione nella politica e un hit parade dei vizi capitali. Meglio la prima cosa che la seconda, ma nel complesso un intervento apprezzato.
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© Ansa|Marta Zoboli e Gianluca De Angelis hanno chiuso la carrellata dei comici con una irresistibile parodia di uno speed date
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© Ansa|Chiusura con il "fratello d'arte" di Carlo Conti, ovvero Giorgio Panariello. Prima un'imitazione di Renato Zero in versione scatola di cioccolatini e poi un monologo con qualche incursione nella politica e un hit parade dei vizi capitali. Meglio la prima cosa che la seconda, ma nel complesso un intervento apprezzato.
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© Ansa|Marta Zoboli e Gianluca De Angelis hanno chiuso la carrellata dei comici con una irresistibile parodia di uno speed date
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Inversione di tendenza con Luca e Paolo, anche se non a tutti è piaciuta la loro dissacrante "Rip parade", canzone con la quale hanno sbeffeggiato l'abitudine di celebrare gli artisti scomparsi. Nella quarta serata irresistibile Virginia Raffaele, molto meno Gabriele Cirilli. Nella serata finale buono l'intervento di Giorgio Panariello: se le incursioni nella politica sono sembrate non irresistibili, la sua imitazione di Renato Zero è un colpo che va a segno sempre.
Discorso a parte meritano la surreale rassegna stampa di Rocco Tanica, a tratti irresistibile ma relegata sempre nel finale di ogni serata, e le divertenti interviste dei finti giornalisti impersonati dai Boiler.