C'è l'accordo per il cessate il fuoco in Ucraina, a partire dal 15 febbraio. E' questo il risultato dei colloqui di Minsk tra i leader di Russia, Ucraina, Francia e Germania. A dare l'annuncio è stato Vladimir Putin, dicendo: "Siamo riusciti a raggiungere un accordo sui punti essenziali. Via anche le armi pesanti". "Ora la Russia deve porre fine al suo sostegno ai separatisti", afferma la Casa Bianca invitando Mosca a "ritirare armamenti e soldati".
Carri armati russi entrano nella notte in Ucraina - A fare il suo ingresso nel Paese da sud-est è stata una colonna di cinquanta carri armati russi e altri mezzi bellici, che avrebbe attraversato il confine con l'Ucraina nella notte, proprio mentre erano in corso i negoziati di Minsk. A riferirlo è stato il portavoce delle forze armate ucraine, Andrii Lisenko, citato dall'agenzia Ukrinform.
Al tavolo Russia, Ucraina, Germania e Francia - Al vertice di Minsk hanno partecipato il presidente russo Vladimir Putin, quello ucraino Petro Poroshenko, la cancelliera Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande, che si sono confrontati in quella che è stata una vera e propria guerra di nervi, che ha finalmente dato esito positivo. Concordato anche il ritiro dalla linea del fronte delle armi pesanti che, ha detto Poroshenko, saranno portate via entro 14 giorni.
Via le armi pesanti, zona cuscinetto di 70 km - La zona cuscinetto sul fronte ucraino sarà larga 50-70 chilometri a seconda del tipo di arma, scrive l'agenzia Interfax, secondo cui l'area di sicurezza per l'artiglieria pesante sara' di 50 chilometri, quella per i lanciarazzi multipli di 70 chilometri. Discorso a parte per i missili Tornado-S, Uragan, e Smerch e i missili balistici Tochka-U, che dovranno essere schierati a non meno di 140 chilometri dal fronte.
Putin: "No a inutili bagni di sangue" - Il leader del Cremlino ha detto che, finché non sarà raggiunto un cessate il fuoco completo, tutte le parti dovrebbero mostrare "moderazione" ed evitare "spargimenti di sangue inutili". Kiev, ha aggiunto Putin, dovrebbe ora fare una riforma costituzionale per rispettare i diritti della popolazione dell'Ucraina dell'est. Accordo fatto anche per attuare la legge sullo status speciale per l'Ucraina sud-orientale approvata in precedenza.
Poroshenko: "Nessuna autonomia ai ribelli" - Poroshenko ha detto che gli accordi di Minsk non prevedono nessuna autonomia per le aree controllate dai ribelli, nell'est del Paese. Nei negoziati, ha aggiunto, "ci hanno proposto diverse condizioni inaccettabili", ma "noi non abbiamo accettato nessun ultimatum e abbiamo rimarcato la nostra posizione ferma: il cessate il fuoco deve avvenire senza condizioni preliminari". E ancora: "Abbiamo ottenuto il ritiro di tutte le truppe straniere dal territorio ucraino. Tutti i mercenari devono essere ritirati dal territorio ucraino nel prossimo futuro". Kiev e i suoi alleati occidentali accusano infatti Mosca di sostenere militarmente i separatisti con armi e combattenti.
Putin: "Niente accordo su Debaltseve" - Putin ha precisato che sulla città chiave Debaltseve manca l'accordo. I ribelli separatisti chiedevano la resa dell'esercito ucraino che sarebbe accerchiato in una specie di "sacca" che impedisce i collegamenti tra due zone in loro controllo. Il presidente ucraino "non riconosce che l'esercito sia accerchiato - ha detto Putin - e la cosa lascia molti dubbi". Ha comunque aggiunto di essere d'accordo con il collega ucraino per chiarire la questione.
Hollande: "Tregua, ma non tutto è risolto" - Anche Hollande ha confermato che è stato raggiunto un accordo globale sul cessate il fuoco e un accordo politico globale sulla crisi in Ucraina. Ma, pur evocando una "speranza seria", ha precisato anche che "non tutto è stato ancora risolto. Tutte le questioni sono state trattate attraverso questo testo che è stato firmato dal gruppo di contatto e dai separatisti". Ha poi assicurato che Francia e Germania verificheranno e monitoreranno il percorso di pace.
Merkel: "Esito possibile grazie a Germania e Francia" - Dà speranza il risultato raggiunto a Minsk, ha commentato Angela Merkel, sottolineando che "Germania e Francia, Francia e Germania hanno dimostrato insieme che noi, in accordo con l'Europa, abbiamo dato un contributo. Vorrei ringraziare Francois Hollande. Io credo che il fatto che noi tutti insieme ci siamo accordati e ci siamo imposti, anche con i ministri degli Esteri, ha comportato che si potesse raggiungere questo risultato".
Un risultato, ha continuato, che dà speranza, anche se "molto resta da fare. Abbiamo un segnale di speranza. Abbiamo concordato l'implementazione complessiva degli accordi di Minsk. Ma naturalmente passi concreti devono essere fatti. E ci sono ancora grandi ostacoli davanti a noi". "Alla fine - ha precisato - anche il presidente Putin ha fatto pressione sui separatisti, affinché fossero d'accordo che da sabato alle 24 ci sia il cessate il fuoco".
Renzi: "Ottimo risultato" - "E' un passo avanti importante, per quello che abbiamo letto come un ottimo risultato". Così il premier Matteo Renzi, arrivando alla riunione del Pse a Bruxelles, ha commentato l'accordo di Minsk.
Mogherini: "Passo importante, ma non risolutivo" - "Ai colloqui di Minsk si è fatto un passo avanti molto importante ma non risolutivo. Si è aperto uno spiraglio: dobbiamo lavorare con tutte le nostre energie per consolidarlo", ha detto l'Alto rappresentante per la politica Estera Federica Mogherini.
Finlandia: "Se la tregua non tiene, difficili i rapporti con Mosca" - L'esito del vertice è "una buona notizia", ha detto il premier finlandese Alexander Stubb, ma "se il piano di pace e la tregua non tengono, dovremo aspettarci un percorso molto difficile per i rapporti tra Occidente e Russia nel futuro prevedibile". "Dalla fine guerra fredda e per 25 anni - ha aggiunto -abbiamo sperato che la Russia diventasse una normale democrazia liberale occidentale, che rispettava le regole internazionali. Non è stato così dalla guerra in Georgia di sette anni fa".
Merkel: se accordo non funziona nuove sanzioni - "Se l'accordo non funziona, non escludiamo di imporre ulteriori sanzioni". Così la cancelliera tedesca Angela Merkel, dopo aver lasciato Minsk, al termine del vertice Ue, sottolineando che non si tratta di un nuovo accordo di Minsk quanto di un pacchetto di misure che specifica chi fa cosa per attuarlo". "Le sanzioni possono essere tolte - ha aggiunto la Merkel - solo se le cause che le hanno imposte vengono eliminate". Per questo "teniamo le opzioni aperte, ma se l'accordo non sarà attuato sarà necessario prendere misure", ha sottolineato la cancelliera