Giordania: "I nostri raid hanno distrutto il 20% delle capacità militari dell'Isis"
Giallo sull'ostaggio americano: secondo lo Stato islamico è stato ucciso dai bombardamenti di Amman, ma il re Abdullah II ha smentito la notizia
La Giordania "ha distrutto il 20% delle capacità militari dell'Isis" nei 3 giorni di raid di rappresaglia che hanno annientato "56 obiettivi". Lo annuncia l'esercito di Amman in un comunicato. Dopo aver colpito i centri di coordinamento il primo giorno, poi armi e depositi, il terzo "abbiamo colpito i militanti nei luoghi in cui mangiavano e dormivano".
Giordania: "I nostri raid hanno distrutto il 20% delle capacità militari dell'Isis"
"Continueremo finché lo Stato isalmico non sarà annientato" - La Giordania continuerà la sua offensiva contro l'Isis finché il gruppo "non sarà annientato": lo ha detto il comandante delle Forze aeree giordane, Mansour Jbour, in una conferenza stampa in una base militare ad Amman. "Continueremo i raid, ma in linea con i nostri piani operativi", ha aggiunto il militare senza elaborare. Dall'inizio dei raid della Coalizione, "sono stati uccisi 7mila combattenti dell'Isis".
Giallo sull'ostaggio Usa - I genitori della cooperante americana Kayla Mueller erano contrari ad un blitz delle forze speciali Usa per liberare la loro figlia tenuta in ostaggio dai miliziani dell'Isis in Siria, e sostenevano invece l'opportunita' di un negoziato. La famiglia Mueller riteneva che tentare un'operazione militare sarebbe stato "troppo rischioso" e pertanto i piani per localizzare Kayla sono stati archiviati prima che potessero arrivare sulla scrivania del presidente Barack Obama per un'eventuale autorizzazione, ha detto a Foreign Policy una fonte militare informata sulle discussioni.
Venerdì l'Isis ha annunciato che Kayla Mueller è rimasta uccisa in un bombardamento dell'aviazione giordana in Siria. Non ne ha però mostrato il corpo e il re Abdullah II ha smentito la notizia con un "è solo propaganda". La famiglia ha dal canto suo affermato di essere ovviamente "molto preoccupata", ma allo stesso tempo si è detta "fiduciosa che Kayla sia viva", e si è rivolta direttamente ai rapitori chiedendo di essere contattata "in privato".
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