E' il 4 febbraio 1945. E' domenica. La seconda guerra mondiale è entrata nel suo sesto anno quando i tre uomini più potenti del globo si riuniscono a Yalta, in Crimea. E una storica foto, divenuta emblema della vittoria degli Alleati sulle potenze dell'Asse, li ritrae. Winston Churchill, energico primo ministro britannico, Franklin Delano Roosvelt, il presidente che risollevò gli Usa dalla Grande depressione, e l'uomo d'acciaio, il leader sovietico Iosif Stalin.
Tre i punti principali della conferenza, durante la quale si inizia a ricostruire il mondo distrutto dalla guerra di Hitler. In primis proprio il destino della Germania, che da lì a pochi mesi sarebbe stata sconfitta, occupata e poi divisa in quattro parti.
Non solo: i tre leader si accordano anche su altre questioni geopolitiche: dai confini dell'Italia con Austria e Jugoslavia, a quelli della martoriata Polonia.
E gettano le basi per la creazione delle Nazioni Unite. Proprio a Yalta, Churchill, Roosvelt e Stalin decidono infatti che il 25 aprile del 1945 si sarebbero rivisti a San Francisco per quella conferenza entrata nella storia per aver sancito la nascita dell'Onu. Conferenza a cui il padrone di casa, Roosvelt, non potè prendere parte: morì il 12 aprile del 1945, due mesi dopo la conclusione del vertice di Yalta.