Sergio Mattarella, palermitano, 73 anni, è padre di tre figli: Bernardo, Laura e Francesco. Il primogenito è docente di diritto amministrativo e capo dell'ufficio legislativo del ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia. Dal 2012 Sergio è vedovo: era sposato con Marisa Chiazzese, sorella di Irma, consorte di Piersanti, l'ex presidente della Regione Siciliana assassinato a Palermo il 6 gennaio 1980.
Schivo ma netto nelle sue prese di posizione, Sergio Mattarella nella sua storia politica non si è mai reso protagonista di polemiche e scontri, ma più volte, in diversi passaggi chiave degli ultimi vent'anni della nostra storia, ha preso decisioni che l'hanno sempre caratterizzato come uomo di rinnovamento e di grande rigore morale.
Nel 1993, in piena Tangentopoli, è lui uno dei promotori della nuova Dc. All'Assemblea Costituente del suo partito tiene, il 26 luglio 1993, una relazione sul rinnovamento e sulla questione morale. La risposta è una nota durissima di Pier Ferdinando Casini e Clemente Mastella: "E' inaccettabile il tono manicheo, inquisitorio e arrogante di Mattarella". Ma lui non raccoglie e replica: "E' una cosa così bassa che non merita risposta".
Dopo pochi giorni, il 7 agosto, arriva una richiesta di autorizzazione a procedere contro Mattarella per finanziamento illecito (poi finita nel nulla): "Credo fermamente che ogni comportamento illegittimo sia estraneo per natura ed educazione di Sergio Mattarella", lo difende Leopoldo Elia.
Nel marzo 1999, da vicepremier nel governo D'Alema, Mattarella difende in Parlamento l'intervento militare in Kosovo con la Nato, scatenando l'ira del Prc: "Dal vice presidente del Consiglio abbiamo sentito in Aula un cumulo di fandonie", tuona Giovanni Russo Spena il 24 marzo 1999.
Dopo le elezioni europee del giugno 1999, Mattarella si batte con vigore in sede Ppe, contro l'ingresso di Fi, suscitando critiche degli "azzurri". "Mattarella faccia un bagno di umiltà", dice Enrico La Loggia il 6 giugno. Dopo due mesi il governo vara la legge sulla par condicio, difesa da Mattarella dalle critiche di FI. "Perseverando nell'errore il vicepresidente del Consiglio perde anche il senso del pudore", lo attacca Beppe Pisanu il 9 agosto 1999.
Nel 2005 i Ds tentano di convincerlo, senza successo, a candidarsi a governatore per la Sicilia. Emanuele Macaluso spende per lui parole lusinghiere: "Mattarella potrebbe incarnare al tempo stesso un'immagine di svolta e la capacità di interpretarla".
Quando negli ultimi giorni è emerso il suo nome come possibile candidato per il Quirinale, i commenti sono stati quasi sempre positivi. "Se deve essere uomo di alta caratura morale e istituzionale io indicherei Sergio Mattarella", ha suggerito il 21 gennaio il Segretario di Idv Ignazio Messina. "Se propongono un nome come Mattarella, secondo me tutti lo votano. Del resto come fai a dire di no a uno come Mattarella?", ha detto Massimo Cacciari ospite di Human Factor, il 23 gennaio.
E quando il suo nome mercoledì si è consolidato, anche dalla sinistra Pd è giunto l'apprezzamento: "Avrebbe tutte le caratteristiche per unire", ha sostenuto Stefano Fassina. Anche chi non lo voterà per ragioni di accordo politico, sottolinea la figura positiva di Mattarella. Silvio Berlusconi esprime "rispetto" e Angelino Alfano parla di "persona degnissima".
Non sono mancati i dissensi come quello di Roberto Maroni ("è grigio") o di Antonio Ingroia ("la sua candidatura risponde a logiche di palazzo"), compensate dalla benedizione di Napolitano, secondo il quale Sergio Mattarella è "una persona di assoluta lealtà, correttezza, coerenza democratica e alta sensibilità costituzionale".