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La pizza sia patrimonio dell'umanità: consegnate all'Unesco 200mila firme

Tra i sostenitori della petizione non solo ministri, ma anche personaggi dello spettacolo e sportivi

tgcom24

La pizza sia patrimonio dell'umanità: è la richiesta depositata alla Commissione italiana dell'Unesco con il supporto di 200mila firme. La petizione, lanciata dal presidente della Fondazione UniVerde Alfonso Pecoraro Scanio su Change.org, con il sostegno della Coldiretti e dell'Associazione Pizzaiuoli Napoletani, ha trovato l'appoggio anche del ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, di quello dell'Istruzione Stefania Giannini e di quello dell'Ambiente Gianluca Galletti.

Non solo ministri. Tanti i vip che hanno voluto sostenere la petizione, come Gabriele Muccino, Renzo Arbore, Luciana Littizzetto, Ilary Blasy, Jimmy Ghione, Eugenio Bennato e Giorgio Panariello. Tra gli sportivi i calciatori Totò di Natale, Fabio Quagliarella ma anche tutta la squadra del Pisa.

"Il riconoscimento dell'Unesco ha un valore straordinario per l'Italia che è il Paese dove più radicata è la cultura alimentare e la pizza rappresenta un simbolo dell'identità nazionale", ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che "è chiaro che garantire l'origine nazionale degli ingredienti e le modalità di lavorazione significa difendere un pezzo della nostra storia, ma anche la sua distintività nei confronti della concorrenza sleale".

Secondo un'analisi della Coldiretti, quasi due pizze su tre (63 per cento) "sono ottenute da un mix di farina, pomodoro, mozzarelle e olio provenienti da migliaia di chilometri di distanza senza alcuna indicazione per i consumatori". "Troppo spesso - conclude Moncalvo - viene servito un prodotto preparato con mozzarelle ottenute non dal latte, ma da semilavorati industriali, le cosiddette cagliate, provenienti dall'est Europa, pomodoro cinese o americano invece di quello nostrano, olio di oliva tunisino e spagnolo o addirittura olio di semi al posto dell'extravergine italiano e farina francese, tedesca o ucraina che sostituisce quella ottenuta dal grano nazionale".

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