Andreotti, l'uomo che ha fatto la Repubblica tra governi, intrighi, partiti e processi
In Parlamento dal 1948 alla morte, il "Divo Giulio" ha tirato i fili della politica italiana per almeno 50 anni. Una carriera straordinaria tra luci e ombre
Lo hanno chiamato "divo", "gobbo", "belzebù". Quando era ancora in vita gli hanno dedicato un film, privilegio riservato a pochi e di cui avrebbe forse fatto volentieri a meno. E pure una canzone dal retrogusto biografico: "Chi ha sbagliato manovra? Andreotti. Chi c'è dietro la Piovra? Andreotti", intonava Francesco Baccini. Giulio Andreotti, nato a Roma il 14 gennaio 1919, è stato protagonista della Prima Repubblica. O, meglio, è stato la Prima Repubblica.
Andreotti, l'uomo che ha fatto la Repubblica tra governi, intrighi, partiti e processi
E ha fatto scuola. Altro che webcam, streaming, twitter, social network... Come dimostra l'elezione al Quirinale del neo presidente Sergio Mattarella, lo stile di quella che fu la Balena Bianca e di cui Andreotti fu artefice, resiste a più di vent'anni dalla sepoltura dello scudo crociato. Insomma, quel Frank Underwood di House of Cards che ha conquistato Usa e mondo noi lo abbiamo avuto in casa fin dal primo giorno della nostra storia repubblicana.
A soli 25 anni Andreotti è nell'Assemblea costituente. Poi 17 legislature consecutive in Parlamento, 7 volte presidente del Consiglio, 15 volte ministro. Dal 1991 senatore a vita.
E due processi che hanno fatto scalpore. Nel 2003 la Cassazione lo assolve dall'accusa di essere il mandante dell'omicidio del giornalista Mino Pecorelli. Riguardo le accuse di associazione mafiosa, Andreotti è stato assolto per i fatti successivi al 1980. Prescrizione, invece, per tutto ciò che era accaduto prima di quella data.
SU TGCOM24