Hanno detto "no" all'Isola dei Famosi, sui social snobbano la politica e i talent non li seducono. Ai Club Dogo interessa "solo fare musica". E pazienza se i temi affrontati sono spesso scomodi, perché "spetta ai genitori educare i figli". Tgcom24 li incontra nel camerino dell'Alcatraz di Milano, dove il 29 gennaio chiudono il tour con un doppio sold out. Jake La Furia è un fiume in piena, Don Joe interviene poco e Gué Pequeno quando si parla di donne...
Si chiude il tour, possiamo fare un bilancio?
Sicuramente positivo, venivamo da un disco importantissimo che sta raggiungendo il platino, ci ha dato grandi risultati, chiudiamo con la doppia data di Milano e un doppio sold out. Stiamo andando alla grande.
Questo significa che vi fermate di nuovo? E per quanto tempo?
Non sappiamo ancora, sicuramente abbiamo in ballo degli altri lavori solisti, perché ogni tanto bisogna tradire la fidanzata per ravvivare il rapporto (ridono di gusto, ndr)... e dopo faremo un altro disco insieme.
Chi sceglie le canzoni? Come ci lavorate insieme?
Di solito iniziamo da Joe che fa la musica, dopo ci viene un'idea e poi ognuno sviluppa la sua parte, rimanendo fedele all'idea originale, non scriviamo a tavolino. La pensiamo allo stesso modo e quindi non è difficile trovarsi d'accordo.
Rispetto a dieci anni fa avete una casa discografica importante alle spalle (Universal, ndr), vi sentite ancora liberi di esprimervi?
In realtà sono loro che ci hanno cercato, non siamo andati noi da loro, ci hanno scelti perché eravamo quella roba lì, quindi non è neanche nel loro interesse cambiarci, dunque siamo sempre stati liberissimi e continueremo ad esserlo. Abbiamo detto cose terribili ma anche cose belle. Anzi. I pezzi peggiori della nostra carriera hanno fatto la fortuna delle case discografiche.
Come siete cambiati e come è cambiato il vostro pubblico?
Siamo diventati più professionali, prima eravamo dei punk. Conosciamo meglio il nostro lavoro. Il nostro pubblico si è aggiunto, ci sono molti giovani, quelli che ci seguono dall'inizio, magari qualcuno è uscito..
Visto che sono giovanissimi siete più attenti ai testi?
Per niente. Diciamo sempre quello vogliamo. Di sicuro non indottriniamo i giovani a fare delle cose che non devono fare. Noi facciamo musica, ai genitori spetta educarli.
Molti rapper si sono impegnati politicamente sui social, voi non vi esponete, perché?
Le cose vanno fatte con sincerità. Se andassimo sui social a parlare dei politici non saremmo credibili. A noi interessa fare musica figa e non siamo stati apertamente schierati politicamente, abbiamo parlato di corruzione in generale, non ci interessa essere un fenomeno politico. Quello che voti è una scelta che fai da privato cittadino.
Votate?
Sempre (rispondono in coro, ndr).
Collaborate con tanti rapper, ma nel vostro ultimo album "Non siamo più quelli del Mi Fist" non ce ne sono, perché?
Lo abbiamo fatto talmente tante volte prima... questo era l'album del ritorno, abbiamo chiamato degli ospiti quando era necessario. Degli altri non ne abbiamo sentito la mancanza...
E' vero che avete rifiutato l'Isola dei Famosi?
Sì, i soldi non fanno schifo a nessuno ma noi facciamo musica. Per ricevere l'attenzione dobbiamo andare in un reality a raccogliere le banane? E' giusto che lo faccia la "fidanzata di", il tronista, il tizio che è sparito da trent'anni...
Però tu spesso Gué scegli delle fidanzate che vengono da quel mondo lì...
E chiamami scemo, quella è la sfera personale, non vado in tv a mostrare i trofei... Senza snobismi meglio l'Isola dei Famosi che Sanremo.. E poi c'è modo e modo di fare tv...
Adesso i rapper vanno in tv, cosa ne pensate?
Abbiamo il massimo rispetto, per esempio J-Ax ha saputo rilanciarsi, ha fatto un bel disco....
E Fedez?
Sono fatti suoi... Per noi è obbligatorio fare musica che spacca, poi ognuno si posiziona come vuole.
Ultima domanda...
Vuoi chiederci del sex tape?
Ne avete uno pronto?
Purtroppo in Italia non c'è mercato... Io ne ho due tre di un certo peso, se c'è qualcuno che fa l'offerta giusta (Gué si piega dalle risate, ndr).