AL CINEMA DAL 29 GENNAIO

Maccio Capatonda: "Il mio Italiano medio, un uomo furbetto e incoerente"

Tgcom24 ha incontrato il videomaker al suo esordio da regista. Il film arriva in sala il 29 gennaio

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L'Italiano medio di Maccio Capatonda prende vita e arriva al cinema dal 29 gennaio; tra ambientalisti estremi e abusi edilizi, eco-terroristi disorganizzati e discoteche esclusive frequentate da calciatori e modelle. Una commedia amara che, in bilico tra omaggi cinematografici ("Arancia Meccanica", "Fight Club") e tv spazzatura (lo spietato 'MasterVip'), mette a nudo l'ipocrisia e i buoni - ma precari - propositi di tutti noi.

Che cosa ti sei portato dietro del tuo passato da videomaker e cosa hai invece imparato sul set?
Mi sono portato dietro un po' tutto, anche se abbiamo deciso di puntare su una storia unica, con una coerenza interna. All'interno del film compaiono però macchiette interpretate da me e da amici, che non sono attori ma rendono molto bene visivamente. Con il passaggio al cinema abbiamo integrato tutto questo con figure professionali, abbiamo dovuto lavorare un po' diversamente ma senza rinunciare al passato

Nel film anche i personaggi secondari sono delineati accuratamente...
I co-primari, con le loro facce brutte, sono molto importanti per me. Derivano da diverse contaminazioni: dalla commedia americana demenziale di Zucker ("L'aereo più pazzo del mondo" ndr.) al filone comico italiano degli Anni Ottanta come Verdone, Benigni, Troisi e la saga di Fantozzi. Passando anche per Zemeckis ("Ritorno al futuro", "Chi ha incastrato Roger Rabbit" ndr.), fino ad arrivare al "Favoloso mondo di Amelie".

Quali sono le caratteristiche dell'italiano medio?
Il film associa momenti trash a momenti più intellettuali ed è quello che credo sia il nostro Paese, fatto di confusione e incoerenze. I due aspetti si sovrappongono e nasce questo essere mitologico che è l'italiano medio, che tra l'intelligenza e la scemenza sceglie la via della furbizia.

Che elementi in comune avete con i vostri personaggi?
Enrico Venti (Ivo Avido): Credo di essere italiano medio nella maggior parte dei comportamenti che ho. Ho la voglia di fare qualcosa per la società, ma alla fine guardo solo il mio orticello.
Luigi Luciano (Herbert Ballerina) Io invece l'orto non ce l'ho, è un esempio che non mi riguarda. Abito in un palazzo moderno e rispettabile
Barbara Tabita Io sono un ambientalista convinta e quindi sono molto più vicina al personaggio di Verme, ma giustifico certi comportamenti dell'italiano medio. Perché alcuni valori, anche se non intellettuali, possono comunque essere alti dal suo punto di vista
Lavinia Longhi Anch'io mi sento vicina al mio personaggio, che guarda di nascosto i talent e ha quella flessibilità che al protagonista manca.