Un dicembre favorevole alle spese con carta. Un dicembre, +7,6% su dicembre 2013, in cui due elementi appaiono determinanti per il sostegno ai trend di spesa. Il primo ha a che fare con la fiducia, che, pur con dinamiche non elevate, è riuscita a canalizzarsi verso gli acquisti “stagionali”, ma soprattutto verso le spese turistiche, cogliendo al balzo le opportunità di calendario. Infatti, ciò che rileva l'Istat è un andamento complessivamente non positivo delle aspettative dei consumatori, ma con indicatori in crescita per quanto si riferisce alla situazione specificamente famigliare: sia economica, sia di bilancio domestico. Il secondo è un fattore più tecnico, ed è legato ai flussi che uffici postali e tabaccherie (in particolare per i bollettini) stanno veicolando con livelli elevati e crescenti di utilizzo della carta: tale contributo è quantificabile in circa 1,2 punti percentuali.
A livello di canale, l'e.Commerce, ripetendo il dato di novembre (+28,6%), consacra il proprio ruolo ormai determinante anche per lo shopping Natalizio, ma anche il “mondo fisico” evidenzia uno spunto positivo: complessivamente +4,2%. Quest'ultimo dato è inquinato dai citati fattori tecnici, ma pur al netto di questi, sul piatto rimane un interessante +3,0% a fronte di un'inflazione nulla. Un progresso che si ripartisce in quote simili fra Alberghi e ristoranti, Alimentari e Dettaglio non alimentare.
Tutte le voci turistiche hanno fortemente beneficiato del vantaggio di calendario che ha riguardato sia un ponte dell'Immacolata ben accessibile, sia una collocazione favorevole delle festività natalizie. Risultato: Alberghi e Ristoranti +10,4% e Viaggi e Trasporti +8,5% (con Agenzie: +29,6%, Noleggi; +20,1%, Trasporti persone: +13,2% a controbilanciare il calo disinflazionistico dei carburanti: -9,8%). A ciò si aggiunge l'andamento di Attività ricreative: +8,6%.
L'Alimentare ha mostrato una buona vivacità (+4,3%), segnale positivo nel periodo di Natale. La tendenza ha premiato i negozi specializzati (21,3%), on e offline, più che le catene, operanti quasi esclusivamente nel fisico (+0,8%). Parliamo di generi che si erano già segnalati in crescita negli ultimi mesi, ma che in dicembre hanno avuto un ruolo importante: cialde da caffè, specialità gastronomiche, ortofrutta a domicilio. Attività in grado di captare da un lato gli spazi di nicchie crescenti di bisogni, dall'altro i canali più adeguati a questi target (format distributivo innovativo, web).
Il Dettaglio non Alimentare (+11,7%) ha visto un concreto contributo dal web (+36,6%). E tuttavia le dinamiche settoriali sono complessivamente interessanti: Profumerie (+19,8%), Gioiellerie (+5,2%), Grandi magazzini (+4,5%) hanno ritrovato l'impulso, ma anche, su volumi decisamente più ridotti, Animali e accessori (+23,7%) e Piante e fiori (+10,6%) fanno da contraltare a Giocattoli (-21,9) e Pelletterie e Valigerie (-18,0%), tipologie distributive che non riescono a tenere il passo dei nuovi trend di consumo.
Da questo punto di vista, un fenomeno interessante riguarda l'elemento tecnologico. L'andamento di Informatica e beni digitali (+6,2%), in particolare questi ultimi (+7,3%), ha infatti proseguito la fase interessante, ma riducendo le esplosioni degli anni più recenti. Segno dunque che la diffusione di strumenti evoluti, in particolare mobili, ha ormai superato una soglia di massa critica. Segno dunque di una fase più matura, in cui la tecnologia è parte integrante e integrata del comportamento quotidiano anche di consumo, come mostrano i dati dell'eCommerce. Non più un picco di cristalli e titanio satinato che si eleva e cannibalizza le potenzialità di spesa di ogni altro settore, ma un elemento catalizzatore, ben inserito nel sistema dei consumi, che permea atteggiamenti e comportamenti, ampliando le scelte e le decisioni di acquisto. E' la differenza fra fantascienza e futuro. Un pezzo di futuro che forse è già qui.