Avete presente Fast and Furious? Ecco, quando in redazione è arrivato il nome esatto del modello per la prova su strada, è come se ci fosse stata offerta l'occasione di calarci nella celebre saga hollywoodiana. La Subaru WRX STi è una vera potenza della natura e fin dal primo sguardo si mostra in tutta la sua "veracità": minigonne rasoterra, cerchi neri opachi, alettone posteriore esagerato e tante bombature ovunque.
Prima di salire, chiediamo se dobbiamo stare attenti a qualcosa e il consiglio è stato: "non togliete il controllo di trazione, altrimenti non la tenete più". Nella nostra mente sono corsi pensieri temerari: traversi in curva, gare clandestine di drifting. Sentendoci un poʼ dei Toretto (Vin Diesel), ci siamo seduti al posto di guida. La chiave è di quelle di prossimità, basta tenerla in tasca e la portiera si apre al tocco. "Buongiorno signora, posso?", vien da chiedere allʼauto prima di salirci a bordo. Lei ti accoglie con un cockpit tipicamente racing e tipicamente giapponese, con led e luci ovunque, il rosso acceso a inondare l'abitacolo, studiato per essere scuro che più scuro non si può e per far quindi risaltare i comandi messi in evidenza da questi fasci luminosi. Il sedile è di quelli sportivi che avvolgono, i controlli elettrici per sistemarlo nella migliore posizione ci ricordano che dalla prima versione di questa fantastica Subaru ‒ era il 1994 ‒ ne è passato di tempo.
Partiamo, il rombo del motore ci avvolge, ci entra nei muscoli, fa vibrare l'anima ed è subito passione, perché l'amore lo lasciamo all'auto familiare in box, questa è invece l'amante perfetta! I primi chilometri li facciamo nel traffico milanese nell'ora di punta, non proprio il terreno ideale per questo missile terra-aria: 300 CV sono difficili da governare nel caos cittadino, soprattutto su una 4x4 tutta "spinta ai bassi" come questa. Il lato allegro della medaglia è che in tutte le situazioni lei c'è: schiacci e lei va, sterzi ed è già lì. "Piacere di conoscerti, tesoro", dopo 3 km sei già passato al tu e sogni, proprio come al primo appuntamento con una bella ragazza. Sui tratti extraurbani la Subaru si comporta bene, anche se la grande potenza e la trazione integrale simmetrica fanno sì che i consumi siano comunque e sempre abbondanti (più di 10 litri per 100 km nel misto).
Per il fine settimana abbiamo deciso di fare le cose per bene, organizzando in due giorni due gite diverse, una con la moglie e una con lʼamico appassionato, entrambe con una meta sopra i 1.500 metri di altitudine, raggiungibile solo dopo un numero interminabile di tornanti. La prova moglie va via liscia: apprezzata la comodità dei sedili, che in effetti si sono ingentiliti molto rispetto alle passate versioni, e la dotazione per l'intrattenimento mostra un'ottima acustica globale. È noto che le donne sono molto attente alla guida e apprezzeranno la WRX STi perché sa stare incollata a terra e ha una reattività all'ingresso in curva degno di un kart. Il problema è forse convincerla a spendere 45 mila euro. Li vale tutti, ma è pur sempre una sportiva che di familiare ha poco.
La prova con l'amico è stata unʼesperienza realmente inimmaginabile! Innanzitutto una premessa, l'amico in questione è stato un felicissimo possessore dello stesso modello Subaru nel 2006 ed è un cultore del marchio giapponese. Il percorso scelto è una salita nelle Prealpi orobiche, curve strette, tornanti con ottima visibilità e ampia sede stradale recentemente rifatta, insomma, quello che ci vuole per divertirsi insieme a una WRX. Impostiamo la centralina in modalità Sport# (la modalità racing), dove la curva di potenza è in pratica on/off con i 300 CV e gli oltre 400 Nm di coppia del 4 cilindri boxer 2.5 presenti sempre e ovunque.
Le prime curve le prendiamo cautamente per familiarizzare un poʼ, ma poi ci ritornano in testa le immagini di Fast and Furious Tokyo Drift, dove il drifting e i traversi si sprecavano in qualsiasi situazione e allora il piede si fa più pesante, l'ingresso in curva deciso, la voglia di togliere i controlli di trazione immensa! Fino a che, in piena estasi affrontiamo rettilineo, scalata per entrare nel tornante, quarta, terza, seconda (il cambio è 6 marce manuale) e poi la follia di buttare dentro la prima durante la curva e al contempo dare gas! Andata, ci gustiamo ogni centesimo di secondo di quell'istante che precede la graduale perdita dʼaderenza, fin quando ci troviamo a bandiera e dobbiamo controsterzare per raddrizzare l'auto. Bene, l'abbiamo fatto una volta e mai più lo faremo, ma non ditelo alla nostra station wagon che ci aspetta in box.
In prova 500X e Subaru Wrx Sti