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Non ammessa in polizia per un tatuaggio, il Tar cancella la decisione

Il tribunale amministrativo regionale del Lazio ha fatto arruolare una 30enne spezzina con sette anni di stipendi arretrati

agenzia

Il Tar del Lazio ha deciso che non è possibile escludere una persona dalla polizia per un piccolo tatuaggio. Una ragazza spezzina si è vista riconoscere fondato il suo ricorso e il tribunale amministrativo ha cancellato la decisione della commissione medica che le aveva detto "no alla divisa" per una farfalla di 5 centimetri tatuata su una caviglia. "Inidonea per motivi di decoro", le dissero.

Protagonista è Ramona Angiolini, oggi 30enne. Il Tar del Lazio l'ha ammessa in polizia otto anni dopo il concorso, riconoscendole anche tutti gli stipendi dal 2007.

In questi anni Ramona ha svolto lavori saltuari. Ora può coronare il sogno di vestire la divisa, una passione autentica: prima del concorso in polizia, terminata la scuola superiore aveva prestato servizio nell'esercito, pur avendo lo stesso tatuaggio.

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