Si intitola “Ora tocca a me”, e sembra una vera dichiarazione di intenti, il nuovo singolo di Silver, cantautore messosi in luce nell'edizione 2009 di “X Factor”. “E' un testo che è uscito di getto - spiega a Tgcom24 - Vorrei che noi giovani potessimo prendere spazio, ma senza pestare i piedi a nessuno. Il successo? Può arrivare ma per tenerlo serve lavoro e una squadra unita dietro a un progetto".
La popolarità con “X Factor” (sotto l'ala protettrice di Morgan), poi un tentativo per Sanremo e quindi una serie di singoli in un percorso fatto di piccoli passi per trovare il proprio spazio nel mondo della musica. “Ora tocca a me”, di cui Tgcom24 presenta in anteprima esclusiva il video, è il nuovo singolo che è stato presentato per la prima volta dal vivo a Sanremo nel novembre scorso, in una serata speciale in cui Silver si è esibito al teatro dell'Opera del Casinò con l'orchestra sinfonica diretta dal maestro Silvio Fantozzi. “E' stata un'esperienza bellissima e l'arrangiamento era davvero da brividi dice lui”.
Quanto c'è di autobiografico nel brano?
Ovviamente c'è dell'autobiografia, ma non è stata una cosa pensata. Le parole sono uscite di getto, era qualcosa che avevo dentro.
Essere un giovane che tenta di emergere è difficile oggigiorno?
Vorrei che prendessimo spazio, ma senza pestare i piedi a nessuno. Nel brano ci sono due figure ideali, è un dialogo tra un giovane ideale e un anziano ideale, che si passano il testimone in un rapporto di aiuto reciproco. In realtà la situazione è diversa. Gli spazi sono sempre minori e se i più grandi rimangono al proprio posto sempre più a lungo per i giovani non ci sarà mai l'occasione. Il mio è un discorso generale, non riferito solo alla musica.
E nel mondo della musica come sono gli spazi di manovra?
Difficili. I modelli che vengono proposti e quello che bisogna in realtà fare spesso non collimano. Passa l'idea che il successo arrivi in un attimo e non si capisce che dietro c'è un grande lavoro, una squadra che mette impegno e soldi.
Un talent come X Factor può essere la strada giusta?
Tanti mi chiedono come fare per andarci. Io la cosa che consiglio è di preparare un progetto. Quando ci sono entrato io avevo alle spalle una serie di live ma per il resto fuori dal programma c'era giusto mia mamma che diceva di votare per me… Se è così una volta uscito tutto diventa più difficile.
A proposito di progetti: stai lavorando a un album?
E' il prossimo obiettivo al quale sto lavorando con Roberto Casini. Lui faceva parte della Steve Rogers Band che accompagnava Vasco Rossi. Mi sta aiutando molto anche dal punto di vista interpretativo.
Quindi l'album è il punto di arrivo di un percorso composto da una serie di singoli?
Studiando un po' e parlando con gente dell'ambiente mi pare che il singolo sia il formato del momento, come era una negli anni 60. L'album serve perché racchiude un po' l'artista ma credo sia un tipo lavoro che ha senso per chi ha già un suo seguito. I singoli sono più efficaci anche per questioni di tempo: oggi la musica si ascolta quasi in modo mordi e fuggi, in macchina o al supermercato.