Alto Adige avventuroso

In Valle Isarco emozionante Camp d’alta quota

Niente impianti di risalita: sull'Alpe di Villandro, 50 km di piste per fondo e ciaspole. Fino al 25 gennaio l’emozione di dormire in tenda

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Non un impianto di risalita, banditi i mezzi motorizzati: solo sentieri battuti che toccano baite in pietra e legno, 50 km di piste per fondo e ciaspolate. Silenzio e sconfinate distese di neve, con le Dolomiti sullo sfondo. Una nuova dimensione, rispetto alla comune concezione della montagna invernale. Siamo sull'Alpe di Villandro, l'altopiano in altitudine più grande d'Europa dopo l'Alpe di Siusi, tra i 1.740 e i 2.509 metri, in Valle Isarco, sopra la cittadina medievale di Chiusa, piccola perla dell'Alto Adige.

Dormire in tenda o rifugio – L’Alpe di Villandro è un mondo da scoprire con gli sci da fondo, con le racchette da neve, a piedi. E, in questo periodo, anche con un’esperienza insolita e divertente, a metà fra il romantico e l’avventuroso, perfetta per coppie romantico-sportive e per piccoli gruppi d’amici dallo spirito libero. Di che si tratta? Della possibilità di 'bivaccare’ in tenda, come veri alpinisti ed esploratori, immersi nella natura incantata dell’altopiano, fuori dal mondo e lontano da tutto. In assoluta sicurezza, assistiti 24 ore su 24 da guide alpine. Fino al 25 gennaio vi si svolge infatti il Jack Wolfskin Biwak Camp: in programma,escursioni guidate con le racchette da neve, che culminano con quella – indimenticabile - al tramonto. La notte si può pernottare in tenda in alta quota (o, per chi è meno avventuroso, al rifugio Stöfflhütte, che funge anche da punto ristoro per il camp): ai partecipanti verrà attribuito perfino un 'diploma di pernottamento' al Biwak Camp. All'indomani, di prima mattina partenza per un'altra ciaspolata sull'Alpe. Durante l'avventura, le guide terranno piccoli corsi speciali sulla sicurezza, sulla tecnica e verranno fatti testare materiali ultimo modello. Il pacchetto base proposto dagli organizzatori prevede cena in rifugio, un pernottamento in quota, escursioni guidate ma si può anche optare per la soluzione di due notti in una struttura di Chiusa e dintorni e una al Biwak Camp (per informazioni e prenotazioni: www.chiusa.info).

L'Alpe di Villandro paradiso per il fondo e le ciaspole - L'Alpe di Villandro è una splendida palestra invernale a cielo aperto per chi alla discesa preferisce fondo, ciaspolate e altre attività alternative. Vi si snodano infatti 50 km di tracciati per il fondo, da cui si godono straordinari panorami su tutte le Dolomiti, dallo Sciliar al Catinaccio-Latemar, fino alla lontana Marmolada. Vi è anche la possibilità di collegarsi al Renon tramite un tracciato impegnativo, adatto ai più provetti. Accanto alle piste da fondo, sull'altipiano ci sono anche percorsi attrezzati per camminate invernali.

Baite e rifugi punto di partenza per panoramiche passeggiate – Sull'Alpe di Villandro, punteggiata da quasi 100 fra baite e fienili, anche d'inverno sono aperti alcuni rifugi, dove ci si può fermare per pranzare con piatti tipici altoatesini e per prendere il sole. Base di partenza per l'Alpe è la baita Gasser Hütte (8 km da Villandro). Il rifugio (1744 m) è anche punto di partenza per le escursioni di sci-alpinismo verso i Monti Sarentini, e qui arriva dalla sovrastante baita Mair in Plun anche una pista da slittino (aperta anche nelle notti di luna piena o con illuminazione artificiale). Tra le passeggiate invernali più belle, anche se un po' impegnativa, c'è l'escursione di circa 4 ore che dall'Alpe di Villandro arriva al Corno del Renon, 15 km di percorso e un dislivello di 520 m. L'itinerario dalla baita Gasser tocca la malga Mair in Plun, dove si può anche fare uno spuntino, e poi prosegue per il rifugio Sella dei Sentieri fino al Corno del Renon, dove per rifocillarsi c'è anche il rifugio Oberes Horn. Si ritorna, dopo aver toccato la quota massima di 2260 m, per la stessa via dell'andata.

Per informazioni: www.valleisarco.com

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