Roma, "diffamò Equitalia": il pm chiede il processo per Maradona
"Non esiste alcuna violazione - ha replicato, tramite il suo legale, l'ex giocatore del Napoli - il diritto di difesa è previsto dalla Costituzione"
La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di Diego Armando Maradona per diffamazione ai danni dell'ex presidente di Equitalia, Attilio Befera. All'ex calciatore viene contestato di aver fatto nel 2012 dichiarazioni in cui affermava di essere vittima di una strumentale persecuzione. "Non esiste alcuna violazione - ha replicato, tramite il suo legale, l'ex giocatore del Napoli - il diritto di difesa è previsto dalla Costituzione".
"Maradona - ha spiegato Angelo Pisani, avvocato di Maradona - ha solo legittimamente esercitato e nelle sedi competenti il suo diritto di difesa e di denuncia della sua nota innocenza ed estraneità ad addebiti inesistenti".
"Maradona - ha aggiunto il legale - è stato vittima mediatica di ingiuste ed infondate pretese pertanto il suo invocare giustizia e respingere addebiti illegittimi è scriminato dal diritto di denuncia". Inoltre secondo Pisani, "a valutare la denuncia non deve essere la Procura di Roma: le dichiarazioni sono apparse su un giornale stampato in altra città".
Prossima udienza il 18 marzo, Equitalia parte civile - L'udienza davanti al gup di Roma, Chiara Giammarco è stata aggiornata al prossimo 18 marzo. Secondo il capo di imputazione il "pibe de oro" tra "il maggio e il giugno del 2012" ha reso "una serie di dichiarazioni, tra interventi pubblici e interviste a organi di informazioni, in cui affermava ripetutamente di essere vittima di una strumentale persecuzione da parte di Equitalia sulla base di documentazione falsa e di procedure irregolari che lo aveva portato vicino a gesti irreparabili, come accaduto ad altre persone". Equitalia si costituirà parte civile nel procedimento.
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