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Marò, il ministero indiano cerca un organismo per investigare sul caso

L'iniziativa, dopo l'opposizione dell'Italia all'utilizzo dell'antiterrorismo, serve per mettere fine alle incertezze su quale sia la polizia che ha i poteri per indagare su reati commessi sia nelle acque internazionali sia in quelle territoriali

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In merito alla vicenda dei due marò, il ministero dell'Interno indiano ha avviato una serie di consultazioni per identificare gli organismi di polizia in grado di investigare vari tipi di reati in acque internazionali. L'iniziativa mira a mettere fine alle incertezze su quale debba essere l'organismo indiano che presenterà alla giustizia il rapporto con le accuse rivolte a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.

La decisione è stata presa alla luce del fatto che l'Italia si è opposta in Corte Suprema a che queste indagini vengano svolte dalla polizia antiterrorismo Nia. Il ministero dell'Interno ha così chiesto un parere su quale sia l'organo adatto a svolgere le indagini ai ministeri degli Esteri, del Petrolio, della Navigazione e delle Miniere, e al Dipartimento della Pesca. Anche tra i funzionari indiani non c'è infatti chiarezza su quale sia la polizia che ha i poteri in base alle esistenti leggi marittime per farsi carico ed indagare reati commessi sia nelle acque territoriali che internazionali.

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