Per Juan Carlos i guai non finiscono mai. Il Tribunale Supremo spagnolo ha concesso il via libera all'esame del Dna per accertare se l'ex sovrano sia davvero il padre della 48enne belga Ingrid Jean Sartiau. Respinta invece la richiesta di riconoscimento di paternità avanzata dal cameriere catalano Albert Sola, 56 anni, dato in adozione a 8 anni.
Nel 1980, davanti a un notaio, Liliane Maria Josè Ghrislaine Sartiau certificò che sua figlia Ingrid era stata concepita nel 1965 in Costa del Sol, in seguito a tre giorni trascorsi in un albergo insieme a "un uomo gentile, bello, dolce con gli occhi azzurri". E che alla fine della breve vacanza decise di scappare in Belgio dopo che il portiere dell'hotel le confidò: "Quell'uomo è il futuro re di Spagna".
Sarebbe questa la "prova" che ha convinto i giudici a non archiviare il caso e ad ammettere la richiesta di riconoscimento di paternità avanzata da Ingrid.
Richiesta che, nel 2012, fu respinta per lo "scudo legale" che proteggeva il sovrano. Una protezione venuta meno quando, nel giugno del 2013, Juan Carlos ha deciso di lasciare corona e scettro al figlio, re Felipe VI.
La decisione del Parlamento di approvare una legge in base alla quale Juan Carlos, l'ex regina Sofia, la regina Letizia e la principessa delle Asturie, Leonor, possono essere giudicati solo dal Tribunale Supremo e non da quelli ordinari, sembra non riuscirà a evitare all'ex re di chiarire una volta per tutte se sia o meno il papà di Ingrid.