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Il Giorno della Memoria: il ricordo a settant'anni dalla fine della Shoah

Circa settemila prigionieri vengono liberati dal campo di concentramento di Auschwitz: era il 27 gennaio 1945 e il mondo conobbe l'orrore dell'Olocausto

© portfolio-mondadori

Il 27 gennaio 1945 i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz si aprono per mostrare al mondo gli orrori della Shoah. Sono passati settant'anni dal giorno in cui le truppe sovietiche della Prima Armata del Fronte Ucraino liberarono circa settemila prigionieri ancora in vita. Eppure il ricordo di quegli attimi terribili e del genocidio nazista rivive ancora nella celebrazione del "Giorno della Memoria".

La liberazione del campo di Auschwitz, seguita nell'aprile del 1945 da quelle di Dachau e Buchenwald, ha mostrato al mondo intero gli orrori del genocidio nazista e dello sterminio del popolo ebraico (Shoah), ancora vivissimi nei racconti dei testimoni sopravvissuti e negli strumenti di tortura e morte utilizzati nei lager. Circa due settimane prima dell'apertura dei cancelli, i nazisti operarono un'ultima terribile "marcia della morte", nella quale condussero verso Auschwitz tutti i prigionieri ancora vivi. Molti di loro morirono lungo il percorso.

Il Giorno della Memoria è stato istituito il primo novembre 2005 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite. In Italia la giornata commemorativa è stata invece istituita per legge nel 2000 in ricordo delle vittime dell'Olocausto e delle leggi razziali, nonché di coloro che hanno protetto i perseguitati ebrei a rischio della propria vita e di tutti i militari e politici italiani deportati nella Germania nazista.