Il 16 gennaio 1920 negli Stati Uniti entra in vigore il XVIII emendamento che proibisce la vendita, il consumo, l'importazione e la produzione di alcolici. Inizia il proibizionismo, il cosiddetto "nobile esperimento", ma anche l'era dei gangster e dei ruggenti Anni '20. Si tratta di una delle pagine più celebri della storia americana, che a partire dalla ratifica del XVIII emendamento si protrasse per oltre un decennio, fino al 1933.
La missione "purificatrice" del XVIII emendamento e dal Volstead Act nacque su spinta delle cosiddette "società di temperanza", schierate contro l'eccesso di alcol e il "degrado" morale della società americana. All'epoca della Prima Guerra Mondiale era forte il pregiudizio per cui il consumo di alcol non potesse essere tollerato in una società industrializzata che richiedeva ordine, disciplina e piena disposizione fisica e mentale per lo sforzo bellico.
Già nella notte del 16 gennaio 1920, però, una banda armata assaltò un treno e rapinò un carico di whiskey dal valore di 100mila dollari, dando così ufficialmente inizio al contrabbando di alcolici. Da qui la nascita del mito del gangster, sviluppatosi attorno alla celeberrima figura di Al Capone. Il giro d'affari del mercato nero di bevande alcoliche raggiunse svariati miliardi di dollari e alimentò il "degrado" sociale. Il XVIII emendamento e il Volstead Act avevano fallito e il 5 maggio 1933 vennero aboliti.
La "fortuna" nel campo artistico - L'importanza storica e socio-culturale del proibizionismo e della figura del gangster è percepibile anche - e soprattutto - nei termini della fascinazione che ha saputo esercitare in un campo artistico come quello del cinema. Da C'era una volta in America a Gli intoccabili, fino a serie televisive contemporanee come Boardwalk Empire.