Esce il 13 gennaio "Parole in circolo". Sottotitolo obbligatorio: "1uno/di2due". Perché il nuovo lavoro di Marco Mengoni è un progetto aperto, la prima parte di un momento di ispirazione tutt'ora in corso e che vedrà nel prossimo futuro un secondo tempo. "Per come sta cambiando la musica questo potrebbe essere l'ultimo cd che faccio, chissà cosa riserva il futuro - spiega a Tgcom24 -. Per me è una playlist aperta, dove ho inserito più mondi possibili".
L'appuntamento per la presentazione è in un luogo anomalo per il lancio di un disco: una libreria. Luogo simbolico sia per l'interesse di Mengoni verso "mondi altri" da quello strettamente musicale, sia per il peso che la parola ha in questo nuovo lavoro. Che lui stenta a definire disco. "Questo è un progetto che si è sviluppato nell'arco degli ultimi due anni - spiega - dal momento che ho iniziato a scrivere subito dopo il Sanremo vinto. Questa è la prima parte di una playlist che va aggiornandosi, al punto che spero l'uscita di queste prime canzoni e le reazioni del pubblico, mi diano spunti per quello che sarà il seguito".
Avevi in mente sin dall'inizio di affrontare un lavoro dal finale aperto o è stata un'esigenza nata in corso d'opera?
Ancora prima di #prontoacorrere ho iniziato a pensare a un modo diverso di fare un disco. Non un album che avesse un discorso logico dall'inizio alla fine ma di creare un'opera che avesse al suo interno tantissimi mondi. In questo modo, per forza di cose, la musica è legata al momento personale.
Nell'album precedente eri pronto a correre, adesso sin dal titolo hai fatto correre le parole...
Ho dato molta più importanza al verbo e alla parola. Ho lasciato da parte gli orpelli melodici e i virtuosismi vocali, cercando di mettere l'accento sulle frasi dando anche maggiore peso alle tonalità più basse.
Leggendo i testi delle canzoni appare evidente un atteggiamento diverso rispetto al passato. E' così?
L'unico filo conduttore tra i diversi brani è il messaggio di positività. Qui non ci sono situazioni di un amore stracciato, quasi finito. In questo lavoro parlo positivamente dei sentimenti, in una accezione generale. L'amore sotto molti punti di vista. Non l'ho fatto apposta ma dopo i fatti degli ultimi giorni ma credo sia uscito in un momento giusto e spero che questo messaggio arrivi chiaro.
In "Parole in circolo" c'è un brano scritto da Luca Carboni. Come è nata la vostra collaborazione?
Per puro caso, per un equivoco in un albergo, dove hanno scambiato mia cugina, che di cognome fa Carboni, per sua moglie. Devo dire che all'inizio abbiamo faticato un po' a entrare in sintonia, però dopo alcuni mesi lui è arrivato con questo pezzo ed era esattamente il tassello che mi mancava per rendere completo il tutto.
Dalla grande attenzione alle nuove tecnologie (l'app personale per dialogare con i fan ha avuto un grandissimo successo - ndr) alla scelta di affidare il progetto creativo ad alcuni ragazzi dell'istituto Europeo di Design, hai sempre dimostrato grande interesse per mondi non strettamente musicali. Credi che l'aprirsi ad altre realità possa essere il futuro della musica?
Per quella musicale è un esperienza a tutto tondo. Da sempre ho prestato grande attenzione agli aspetti grafici dei miei lavori, anche perché vengo dall'Accademia di Belle Arti e credo che un disco si goda non solo con le orecchie ma anche con gli occhi. Poi ho sempre cercato di affidarmi a ragazzi giovani: senza nulla togliere a chi è più maturo, sono contento di confrontarmi con la mia generazione, tra di noi c'è un linguaggio più nitido.
Dal 7 maggio Marco Mengoni sarà in tour con #MENGONILIVE2015. Queste le date:
Milano 7 maggio - Mediolanum Forum (sold out)
Milano 8 maggio - Mediolanum Forum
Torino 10 maggio - Palalpitour (ex Palaolimpico)
Firenze 12 maggio - Mandela Forum
Roma 14 maggio - Palalottomatica
Napoli 16 maggio - Palapartenope
Bari 19 maggio - Palaflorio
Bologna 21 maggio - Paladozza
Conegliano 23 maggio - Zoppas Arena