Charlie Hebdo, attentatori ancora in fuga: avvistati nei boschi a nordest di Parigi
Secondo i media, i fratelli Kouachi sarebbero stati individuati dagli elicotteri della polizia in una zona già setacciata dalle teste di cuoio francesi
Braccati come animali i fratelli Kouachi restano incredibilmente ancora in fuga di fronte all'imponente schieramento delle forze di sicurezza francesi. Nella foresta di Longpont, in Piccardia, un rastrellamento durato ore si è chiuso nella serata di giovedì con un apparente nulla di fatto. Secondo la Cnn però i due presunti killer sarebbero stati avvistati dagli elicotteri della polizia che sorvola i boschi a nordest di Parigi.
Charlie Hebdo, attentatori ancora in fuga: avvistati nei boschi a nordest di Parigi
Il giorno dopo la strage di Charlie Hebdo, la gigantesca caccia ai terroristi continua insomma senza sosta.
La misteriosa sparatoria nella mattinata di giovedì - Giovedì mattina altro sangue era stato versato a Parigi: un misterioso killer ha ucciso infatti spietatamente alle spalle una giovane vigilessa, in servizio da 15 giorni, e ferito gravemente un collega. Mistero assoluto sulla dinamica dei fatti e sul movente: un pregiudicato già arrestato 9 volte è stato fermato, ma l'assassino è salito su un'auto e si è allontanato. Anche in questo caso, nonostante le ricerche, l'uomo, armato fino ai denti e protetto da un giubbotto antiproiettile, è svanito nel nulla.
Dispiegamento di forze senza precedenti - La caccia agli attentatori di Charlie Hebdo ha portato a uno spiegamento di forze senza precedenti: 88mila uomini, quasi 10mila soltanto nella regione di Parigi.
L'assalitore della vigilessa e gli avvestamenti dei fratelli Kouachi - A metà giornata il momento di massima tensione: da una parte il misterioso assalitore che ha sparato a due agenti chiamati per un incidente stradale a Montrouge (una morta e un ferito grave) si faceva beffe degli inseguitori parcheggiando l'auto e andando a prendere, armato, la metropolitana. Dall'altra, una Clio grigia nella quale un benzinaio della Piccardia aveva avvistato i fratelli Kouachi con kalashnikov e lanciarazzi si avviava inspiegabilmente verso Parigi.
Al Quaeda fa una croce sul viso di Charb - "Ringraziamo coloro che hanno vendicato il Profeta" e una X rossa sul volto di Charb: è la "wanted list" di Al Qaeda ripubblicata sul web da sostenitori del network del terrore. Lo riferiscono gli esperti di monitoraggio dell'estremismo islamico online. Il nuovo "manifesto" cita la frase "The Dust will never settle down", titolo di uno dei più celebri discorsi dell'imam Anwar al Awlaki Awlaki, leader dell'Aqap e "delfino" di Osama Bin Laden.
La caccia all'uomo nella foresta di Longpont - In pochi minuti, le porte di accesso alla città sono state chiuse da posti di blocco e l'Eliseo è stato blindato. Poco dopo, la caccia ai due killer della strage di Charlie Hebdo si è di nuovo spostata verso Villers-Cotteret e nei dintorni: prima a Crepy-en-Valois, poi a Corcy, infine a Longpont e nella vicina foresta, quando si è pensato che i due, abbandonata l'auto, avessero provato a dileguarsi nella campagna.
La zona è stata transennata, le immagini diffuse dalle tv sono parse eccezionali: migliaia di uomini con scudi, fotoelettriche, cani al guinzaglio e armati fino ai denti in movimento a piedi, hanno circondato a gruppi i furgoni con il materiale e i gruppi elettrogeni. Nella notte infine la Cnn ha annunciato che i fratelli Kouachi sarebbero stati avvistati dagli elicotteri della polizia francese nei boschi a nordest di Parigi.
L'alibi del presunto autista del commando - Hamid Mourad, giovanissimo presunto autista del commando terrorista, è sempre in stato di fermo ma il suo alibi (era sui banchi di scuola, testimoniano i compagni) per ora regge. Tutta la vicenda è ancora avvolta da ombre e la carente comunicazione del governo non aiuta. Bernard Cazeneuve, il ministro dell'Interno, ha parlato oltre mezz'ora in conferenza stampa senza fornire notizie, al di là della convocazione della riunione dei ministri di Europa e Usa domenica a Parigi.
La Francia e il cordoglio per la strage - Il Paese intero intanto si sente sempre più "Charlie", come recita l'hashtag diventato ormai un mantra. Nelle strade, nei negozi, sulle t-shirt dei ragazzini che vanno a scuola, ovunque c'è "Charlie" o un suo simbolo. A mezzogiorno, il minuto di silenzio religiosamente rispettato in tutto il Paese, mentre suonavano le campane di Notre Dame. In serata, anche la scintillante Tour Eiffel ha spento le sue luci in segno di lutto.
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