Le sue vignette da tempo fanno discutere. Soprattutto quelle che prendono di mira il fondamentalismo islamico e che sono valse ai giornalisti minacce e attentati. Charlie Hebdo, la cui redazione ha subito un attacco armato che ha causato morti e feriti, è un settimanale satirico senza pubblicità, più volte finito nel mirino. Tra le vittime della sua satira non solo Maometto ma anche la Chiesa Cattolica, Papa Francesco e François Hollande.
Il giornale uscì in edicola per la prima volta nel 1970. Le prime caricature di Maometto risalgono al febbraio 2006. Alla fine del 2011, la redazione viene completamente distrutta da un incendio doloso e il sito del giornale piratato dopo un numero speciale.
Ancora nel settembre del 2012, la sede fu blindata dalla polizia dopo le minacce per la pubblicazione di vignette ispirate al film anti-islam "L'Innocenza dei musulmani" che all'epoca stava infiammando il mondo islamico.
Charlie Hebdo ha una tiratura media settimanale di 100mila copie, con 15mila abbonati.
Il disegno "premonitore" - Appare quanto mai amara oggi, e quasi profetica, la vignetta di Charb, il direttore di Charlie Hebdo ucciso nell'attacco alla sede del giornale, pubblicata nei giorni scorsi. "Ancora nessun attentato in Francia", si legge sul disegno, mentre un talebano armato risponde: "Aspettate. Abbiamo tempo fino a fine gennaio per farci gli auguri".