IL DOPO NAPOLITANO

Quirinale, Matteo Renzi: "Sceglieremo un garante equilibrato e saggio"

Il premier scrive agli iscritti dem: "Per il dopo Napolitano, il Pd sarà decisivo". Nella lettera il presidente del Consiglio ha parlato anche di legge elettorale e P.a.: "Stop all'inciucismo e agli sprechi"

© ansa

"Nelle prossime settimane ci sarà da eleggere il Presidente della Repubblica. Ovviamente sarà un passaggio delicato e difficile e succedere a un grande italiano come Giorgio Napolitano non sarà semplice". Così il premier Matteo Renzi in una lettera agli iscritti al Pd. "Sono certo che il Partito democratico sarà decisivo nello scegliere insieme a tutti un arbitro equilibrato e saggio, il garante super partes delle istituzioni", sottolinea.

Riforme, lavoro di portata storica - Sulle riforme dell'esecutivo, Renzi ha poi aggiunto: "Nel 2015 porteremo a termine l'iter parlamentare delle riforme costituzionali. E' un lavoro di portata storica". "Il Presidente Napolitano ha spiegato bene come il bicameralismo paritario sia stato il più grande errore della Assemblea Costituente. Faremo chiarezza sul ruolo delle regioni, elimineremo gli enti inutili, semplificheremo il processo legislativo. Davvero un grande passo in avanti", ha sottolineato.

Rottameremo liste bloccate e inciucismo - Con la legge elettorale invece "rottameremo le liste bloccate e insieme rottameremo l'inciucismo perché la sera delle elezioni sapremo chi ha vinto. E chi vince avrà la maggioranza per governare senza ricatti dei partitini". "Tra di noi eravamo divisi tra chi voleva i collegi (modello Mattarellum) e chi le preferenze (come in consiglio comunale). Avremo gli uni e gli altri. Per ogni collegio un candidato girerà strada per strada, riconoscibile, come il volto del Pd. E poi spazio comunque per le preferenze", ha spiegato.

P.a., i bravi non saranno più infangati dai furbastri -
"Il Parlamento dovrà licenziare la legge delega sulla P.a. Meno sprechi, tempi certi delle risposte del pubblico, grande investimento nel digitale, semplificazione e efficienza. Perché i tanti bravissimi funzionari pubblici che lavorano con onore hanno il diritto di non essere infangati da furbetti e furbastri", ha chiarito il presidente del Consiglio sulla riforma della P.a..

Torneremo a votare fra tre anni, ora non molliamo - Sulle elezioni, ha evidenziato: "Tra tre anni quando torneremo a votare i cittadini ci diranno se abbiamo avuto ragione a provare la strada coraggiosa e impervia delle riforme a tutto campo con questa legislatura. Fino a quel momento chiedo a tutte le democratiche e i democratici di non mollare di un solo centimetro e di continuare a darmi una mano. A darsi una mano. Questo Paese merita tutta la nostra fatica, tutta la nostra energia, tutto il nostro entusiasmo".

Unioni civili e ius soli, dopo le riforme - "Il campo dei diritti, dalla riforma del terzo settore alle unioni civili fino allo ius soli temperato, è il settore dei lavori parlamentari subito dopo le riforme costituzionali. Trovare un punto di equilibrio non sarà una passeggiata, ma è un nostro preciso impegno davanti agli elettori", ha ribadito il premier.

Avanti su giustizia e fisco per attrarre investimenti
- infine, "dobbiamo attrarre investimenti con più determinazione". "Per farlo è fondamentale che la grande opera di riforma della giustizia civile e del fisco vada avanti secondo i tempi stabiliti", ha spiegato. "Dobbiamo arrivare ad avere tempi europei e un sistema di certezza del diritto che in questi anni è cambiato", ha concluso nella lettera agli iscritti Pd.