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Istat: "Recessione verso la fine ma resta il problema lavoro"

La disoccupazione non accenna a diminuire, dice l'Istituto di statistica

ansa

Ci sono segnali incoraggianti per il futuro dell'economia italiana. Lo afferma l'Istat, secondo il quale "la fase di contrazione è attesa arrestarsi nei prossimi mesi in presenza di segnali positivi per la domanda interna". "Le condizioni del mercato del lavoro - si sottolinea tuttavia dall'Istituto di statistica - rimangono difficili con tasso di disoccupazione in crescita".

Il mercato del lavoro attraversa insomma una fase di stagnazione. I dati più recenti delle forze di lavoro, si legge nel rapporto Istat, descrivono un'occupazione sostanzialmente stabile dall'inizio dell'anno, con un nuovo peggioramento nel mese di ottobre (-0,2% rispetto al mese precedente).

La stasi del mercato del lavoro italiano si è riflessa anche nell'andamento del tasso di posti vacanti: i dati destagionalizzati relativi al terzo trimestre mostrano che l'indicatore di domanda di lavoro è rimasto ancorato ai valori di inizio anno. Il tasso di disoccupazione ha continuato a salire: in ottobre, i dati destagionalizzati hanno evidenziato una crescita di tre decimi di punto rispetto a settembre, raggiungendo il valore massimo di 13,2%, sensibilmente piu' elevato rispetto alla media europea (11,5%).

La crescita del tasso di disoccupazione è visibile anche nei dati non destagionalizzati: nel terzo trimestre si è verificato un incremento di cinque decimi di punto rispetto allo stesso trimestre del 2013. L'andamento si deve alla crescita delle persone in cerca di occupazione (+5,8% l'aumento tendenziale) e tra queste è aumentata soprattutto la quota di disoccupati in cerca di prima occupazione (+17,6%). La crescita delle persone in cerca di lavoro si accompagna ad un allungamento dei periodi di disoccupazione: l'incidenza dei disoccupati di lunga durata (persone che cercano lavoro da più di un anno) è salita nell'anno in corso dal 56,9% al 62,3%.

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