Dopo il caso Corea del Nord-"The Interview", un altro Paese protesta vivacemente contro una produzione americana. Il Pakistan non ha infatti per nulla apprezzato la quarta stagione della serie tv "Homeland", al momento trasmessa negli Stati Uniti, dove si parla di un doppio gioco operato dai servizi segreti pakistani nel trattare i talebani. In Pakistan la serie è vietata ma arriva comunque attraverso dvd o via Internet.
"Le insinuazioni secondo le quali i membri dell'intelligence pakistana sono proteggono i terroristi a costo di perdere vite innocenti non solo assurde - ha detto Nadeem Hotiana, portavoce pakistana all'ambasciata di Washington - ma sono anche un insulto per migliaia di membri delle forze di sicurezza che per nella guerra contro il terrorismo hanno perso la vita".
Rapporti ambigui con i talebani a parte, alle autorità di Islamabad (ma anche ad alcuni organi di stampa) non sono piaciute nemmeno certe rappresentazioni della cultura pakistana, laddove sono presenti molti "stereotipi risibili".