Un tempo era la Parigi-Dakar. Un rally, un evento, un mito. Nacque come corsa per appassionati del deserto, della guida in spazi liberi, aperti, sconfinati, e in breve tempo divenne il più temerario raduno di "estremisti" della guida off-road. Centauri coraggiosi e un poʼ pazzi, automobili equipaggiate di tutto punto e camion allestiti in modo futuristico, tutti i veicoli erano ammessi alla Dakar, ma il tributo di vittime in tre decenni è stato altissimo. Da qualche anno la Dakar ha lasciato lʼAfrica ‒ nel frattempo tornata più turbolenta di come si pensasse negli anni 80 ‒ e si è trasferita in Sud America, dove foreste, deserti e Ande non rendono la corsa meno impervia e massacrante.
A dominare lo scorso anni fu MINI, che si prepara alla Dakar 2015 ‒ che prende il via sabato prossimo 3 gennaio ‒ con lʼobiettivo di difendere il titolo conquistato da Joan "Nani” Roma. Otto MINI All4 Racing partecipano alla 37° edizione del rally più duro del mondo, con equipaggi provenienti da dieci Paesi. Lʼedizione 2015 si annuncia come la più dura tra tutte quelle disputate in Sud America (dal 2009). I campioni in carica, lo spagnolo Roma e il co-pilota francese Michel Périn, guideranno il Monster Energy Rally Raid Team. Tra i professionisti, anche la coppia argentina Orlando Terranova e Bernardo "Ronnie" Graue e quella franco-polacca Krzysztof Holowczyc e Xavier Panseri. Ma la bellezza della Dakar è che vi prenderanno parte anche cinque coppie clienti, le cui MINI ALL4 Racing sono state allestite dalla tedesca X-raid.