Claudio Sessa, sindaco di Torre Boldone (Bergamo), ne fa una questione di principio: si rifiuta di pagare i 65 euro al giorno chiesti da una comunità religiosa del paese per mantenere una minorenne nigeriana, profuga e arrivata ad agosto a Taranto su un barcone. "Sono pronto ad inserirla in un programma di integrazione - dice il primo cittadino a La Stampa ma non a mantenerla". Il sindaco, ex leghista ora eletto in una lista civica, sfiora il populismo: "Con quei soldi pago una mezza pensione in un buon albergo a Livigno" dice, ricordando anche che il bilancio comunale è ormai chiuso.
Sessa ha preso carta e penna e ha motivato il suo gesto, appoggiato dalla maggioranza consiliare. Ha scritto a Renzi, al Tribunale dei Minori e all'Organizzazione internazionale per le Migrazioni.
Il paese - No comment da parte delle suore della comunità Marinella che ospitano la ragazza. Il capo dell'opposizione sta col sindaco. Il rappresentante della sinistra sembra una voce fuori dal coro: "Sessa pensa che Torre Boldone sia una repubblica indipendente. Invece siamo nello Stato italiano"