L'infanta Cristina di Spagna, sorella del re Felipe VI, è stata rinviata a giudizio per frode fiscale. Lo riporta la stampa spagnola citando l'annuncio del tribunale di Palma de Maiorca nell'ambito del caso "Noos", una fondazione finita al centro delle polemiche. E' la prima volta nella storia per un membro della Famiglia Reale.
L'infanta Cristina di Borbone, 49 anni, sesta in linea di successione al trono di Spagna - diritto al quale non ha voluto rinunciare -, è rinviata a giudizio assieme al marito, Inaki Urdangarin e ad altre 15 persone, quattro anni dopo l'apertura dell'inchiesta per malversazione della società senza fini di lucro Noos. Il pm incaricato dell'inchiesta, Juan Castro, ha ritenuto che la principessa sia complice dei reati fiscali di cui è accusato il marito.
"Il giudice istruttore numero tre di Palma di Maiorca ha ordinato l'apertura di un processo per l'affare Palma Arena. Nella sua ordinanza rinvia a giudizio 17 persone, fra cui l'infanta Cristina", si legge in una nota il tribunale superiore di giustizia delle Baleari.
L'inchiesta, aperta il 22 luglio 2010, riguarda in particolare il finanziamento del velodromo di Palma di Maiorca. Secondo il pubblico ministero, la secondogenita di Juan Carlos e Sofia di Grecia beneficiò della metà dei fondi illegali - circa un milione di euro - che la società Aizoon, controllata ai 50% con il marito Urdangarin, ex campione di pallamano, avrebbe ottenuto dall'Istituto Noos, per la promozione di eventi sportivi, che faceva capo al duca di Palma e al suo socio Diego Torres e che avrebbe drenato oltre 6 milioni di euro dalle amministrazioni regionali delle Baleari, di Valenzia e Madrid.