Blitz antiterrorismo dei carabinieri del Ros. Sono 14 gli arresti in cinque diverse Regioni su disposizione della magistratura dell'Aquila nei confronti di un gruppo clandestino che, richiamandosi agli ideali del disciolto movimento neofascista "Ordine Nuovo", progettava "azioni violente contro obiettivi istituzionali". Sono accusati, tra l'altro, di associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico.
Oltre alle persone arrestate, i carabinieri hanno effettuato diverse perquisizioni tra Abruzzo, Lombardia, Piemonte, Lazio e Campania, a carico di altri 31 indagati. Al centro delle indagini del Ros, riferiscono gli investigatori, un gruppo che sulle orme di "Ordine Nuovo" aveva messo in cantiere azioni violente nei confronti di "obiettivi istituzionali", non meglio precisati, utilizzando i social network come "strumenti di propaganda eversiva".
I carabinieri hanno anche documentato i ripetuti tentativi degli indagati di procurarsi armi, tramite una rapina già pianificata o mediante approvvigionamenti all'estero.
Manette e perquisizioni anche a Milano - Nell'operazione i militari hanno anche arrestato una persona a Milano e hanno eseguito alcune perquisizioni nel capoluogo lombardo.
"Nel mirino esponenti dello Stato" - Alcuni degli indagati nell'inchiesta dei pm dell'Aquila ipotizzavano "forti azioni nei confronti di esponenti dello Stato (ministri della Repubblica, rappresentanti delle Forze dell'Ordine o magistrati): "1-10-100-1000 Occorsio", scrivevano inneggiando alla morte del pubblico ministero, ucciso nel 1976 dall'estrema destra. Lo si legge nelle carte dell'inchiesta.
Gli arrestati proponevano il "compimento di atti di violenza (tramite attentati a Equitalia, magistrati e forze dell'ordine) al solo fine di destabilizzare l'ordine pubblico e la tranquillità dello Stato", si legge inoltre negli atti del procedimento.
"Volevano fondare un partito" - Il piano degli indagati si sviluppava "su un doppio binario: da un lato atti destabilizzanti da compiersi su tutto il territorio nazionale e dall'altro un'opera di capillare intromissione nei posti di potere, tramite regolari elezioni popolari con la presentazione di un loro nuovo partito".
Progettato omicidio di Affatigato - Dalle indagini è inoltre emerso "il progetto, sfumato, di assassinare il noto ordinovista Marco Affatigato, ritenuto 'infame' poiché asseritamente legato ai servizi segreti". Lo riferiscono gli investigatori. Affatigato, esponente di Ordine Nuovo dal 1973 al 1976, è attualmente latitante.
Al vertice Stefano Manni - Al vertice del gruppo "Avanguardia ordinovista", che si rifaceva a Ordine Nuovo, gli inquirenti collocano Stefano Manni, 48 anni, residente a Montesilvano (Pescara). E' accusato di aver "utilizzato il web, e in particolare Facebook, come strumento di propaganda eversiva, incitamento all'odio razziale e proselitismo".
Manni, fino a 10 anni fa membro dell'Arma dei Carabinieri, aveva anche progettato la costituzione della "Scuola Politica Triskele", legata alla creazione del "Centro Studi Progetto Olimpo", per organizzare incontri politico-culturali in varie località italiane, nonché i cosiddetti "campi hobbit", come accadeva a cavallo tra gli anni '70 e '80.
Avanguardia ordinovista intratteneva contatti con altri gruppi di estrema destra con cui, secondo i militari del Ros, intendeva "unirsi nel processo di destabilizzazione e lotta politica" quali i "Nazionalisti Friulani", il "Movimento Uomo Nuovo" e la "Confederatio ".
In manette anche l'ideologo Rutilio Sermonti - Tra gli arrestati c'è anche Rutilio Sermonti, considerato l'ideologo del gruppo ed "estensore di una nuova Costituzione repubblicana basata su un ordine costituzionale di ispirazione marcatamente fascista".
Residente nella provincia di Ascoli Piceno, ex aderente a Ordine Nuovo, Sermonti è considerato un prolifico scrittore-artista ed è ritenuto una delle figure più importanti del panorama degli intellettuali di destra in Italia.