Una voce meccanica racconta loro il mondo

Genova, ecco Horus: il dispositivo elettronico che racconta il mondo ai ciechi

Due studenti di ingegneria hanno messo a punto una minitelecamera con un programma che vede l'ambiente circostante e una voce meccanica che lo descrive

© sito-ufficiale

I cani guida se ne faranno una ragione. Il loro ruolo di assistenti dei non vedenti sta per essere insidiato da Horus, una sorta di "occhio" elettronico per ciechi, applicabile facilmente su qualunque montatura di occhiale. Il dispositivo, nato a Genova da un'idea di due giovani studenti di ingegneria, non restituisce la vista ma vede l'ambiente che circonda il non vedente, attraverso una minitelecamera fissata alla montatura. Una voce meccanica racconta quello che l'"occhio" registra e fornisce al non vedente una percezione dello spazio circostante.

Il marchingegno offre la possibilità di leggere un libro, vedere un cartello stradale, le strisce pedonali, il semaforo ed evitare gli ostacoli grazie a delle particolari applicazioni. I suoi ideatori l'hanno dotato di telecamera, microfoni, sensori di movimento e di un sistema di conduzione che porta il suono alle orecchie senza bisogno di cuffiette.

Il prototipo è leggerissimo e funziona con una pila ricaricabile che si può comodamente tenere in tasca. Come molte grandi invenzioni, il progetto è nato da un incontro casuale. "Un giorno eravamo alla stazione ferroviaria di Brignole e un cieco ci ha chiesto aiuto per raggiungere la fermata dei bus. Così abbiamo pensato di sviluppare un progetto che potesse migliorare la vita di queste persone", racconta Saverio Murgia, uno dei due studenti che hanno messo a punto il dispositivo.

Saverio, 23enne savonese, ha una laurea breve in ingegneria biomedica e ora studia per la laurea magistrale in ingegneria robotica avanzata in Francia. "Abbiamo consultato - continua Murgia - dei volontari dell'Unione italiana ciechi e ipovedenti di Genova e Savona per capire le loro esigenze e poi abbiamo progettato il prototipo di conseguenza. I desideri più frequenti sono poter leggere libri e giornali e rendersi conto degli ostacoli che li circondano in zone non raggiungibili dal bastone".

L'altro inventore è Luca Nardelli, 23enne trentino, già ingegnere biomedico e ora studente di neuroingegneria all'Università di Genova. "La persona potrà impostare la modalità che gli serve - spiega Nardelli - scegliendo fra l'ascolto per la segnalazione di oggetti o quello per la funzione lettura. Un sistema di memoria consentirà di individuare volti di persone conosciute o di illustrare le caratteristiche di sconosciuti".

Gli inventori stanno lavorando per ultimare il prototipo, che dovrebbe uscire con un prezzo contenuto. "Cercheremo di ridurre al massimo l'esborso degli utenti. Il nostro obiettivo non è diventare ricchi ma aiutare i non vedenti".