Bellissima, fredda come il ghiaccio e recidiva. Maria Alejandra Lafuente Casco, avvenente psicologa di Città del Messico, aveva già tentato di uccidere, accoltellandolo, l'ex fidanzato nel 2011. Stavolta non solo è riuscita ad ammazzare il marito, Allan Carrera Cuellar, ma ne ha smembrato il cadavere con una motosega, spargendone poi i resti per le strade della capitale messicana. Dopo il delitto ha mandato messaggi dal cellulare del marito ai famigliari, per depistare le indagini.
Lo scorso 6 novembre, la polizia ha rinvenuto il tronco decapitato e senza arti di un uomo a Cuautehmoc, una delle sedici aree di Città del Messico. Poche ore più tardi sono state ritrovate in un'altra zona della città altri resti: gambe e braccia, prive delle mani e dei piedi.
La perizia del medico legale ha stabilito che i resti appartenevano alla stessa persona e ha permesso di risalire all'identità del morto, il 41enne Allan Carrera Cuellar. Gli agenti hanno quindi contattato la moglie Maria, che non aveva denunciato la scomparsa del marito, e perquisito l'abitazione dei coniugi.
Chiuse in sacchetti di plastica gli investigatori hanno trovato le altre parti del corpo, compresa la testa. La donna non si era nemmeno preoccupata di ripulire le tracce di sangue in bagno e in camera e non si era ancora sbarazzata della motosega usata per fare a pezzi il corpo.
Inchiodata da prove schiaccianti, la psicologa ha provato inutilmente a sfruttare le sue conoscenze per farsi ricoverare in una clinica psichiatrica e sottrarsi al carcere. Ora la killer dalla faccia d'angelo si trova in cella. Il procuratore l'ha accusata di omicidio premeditato aggravato dal legame di parentela.