Obbligo in tutti i "punti nascita" della terapia contro il dolore gratuita e possibilità di partorire anche a casa con il rimborso di tutte le spese. Questi i punti salienti della nuova legge sul parto annunciati dall'on. Giuseppe Palumbo all'80° Congresso della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia di Genova. "E' una legge rivoluzionaria - ha spiegato - dedicata alla tutela dei diritti della partoriente e alla salvaguardia del nascituro".
Palumbo, presidente della Commissione Sanità della Camera e ginecologo, ha anticipato i passi salienti della normativa sulla nascita davanti ai colleghi suscitando unanimi consensi. "E' una legge che attendevamo da sempre, una legge importante" ha commentato il professore Nicola Ragni che con il professor Emilio Imparato presiede il Congresso.
La legge, come detto, introduce l'obbligo, in tutti i "punti nascita" pubblici o privati, di applicare l'analgesia durante il travaglio, compresa l'epidurale. "E' una norma molto importante - ha commentato Palumbo - perché attualmente almeno l'80 per cento dei centri non consentono di soddisfare il desiderio della donna di non soffrire. E' una legge di grande civiltà che non dovrà richiedere alcuna spesa alla partoriente".
La normativa prevede inoltre che in qualunque struttura, pubblica o privata, la donna possa essere accompagnata dall'ostetrica o dal medico di fiducia che l'ha seguita durante i nove mesi. Viene poi permesso di scegliere, con il consenso del medico, qualunque modalità di parto, da quello tradizionale a quello innovativo, come il parto in acqua. Qualunque sia stato il "punto nascita", la donna potrà poi essere seguita dall'ostetrica che l'ha assistita e da un pediatra. A pagare ci penserà il Servizio Sanitario Nazionale.
"Con questa legge - ha concluso Palumbo - si punta a ridurre il numero dei parti cesarei, che in Italia hanno raggiunto il tetto del 35.2%, contro le raccomandazioni dell'Oms che invita a non superare il limite del 15%". Il passo successivo nell'iter della nuova legge, sarà ora l'approvazione in Commissione, in sede legislativa o in Aula. Secondo l'esperto dopo l'estate, comunque entro l'anno, anche l'Italia avrà una legge "che tutela mamma e figlio".
Questi i punti salienti della nuova legge.
PIU' SCELTA - La donna puo' scegliere il luogo dove partorire, struttura pubblica o privata, senza alcuna spesa. Se desidera partorire in casa, deve essere autorizzata da un ginecologo o da un'ostetrica che certifichi l'assenza di rischi. Tutte le spese del parto in casa sono a carico del Servizio sanitario nazionale.
PARTO IN ACQUA - Con il consenso del medico, la futura mamma può stabilire come mettere al mondo il figlio, anche con metodiche innovative, tipo il parto in acqua. Non è richiesta alcuna spesa a carico della partoriente.
STOP AL DOLORE - La legge introduce l'obbligo in tutti i punti nascita, pubblici o privati, di applicare l'analgesia durante il travaglio.
DOPO IL PARTO - La donna dimessa dal punto nascita, pubblico o privato, o se anche ha partorito in casa, potrà essere seguita dall'ostetrica che l'ha assistita e da un pediatra. A pagare ci pensa il Servizio sanitario nazionale.